martedì 26 novembre 2013

Passi felpati


 

 


Ti ho nel segreto del cuore

Nel cantuccio più remoto
Mondo a sé
Dove gli stessi affetti abitano indisturbati
Serrati nella loro intimità

È un tempio protetto
Tu potrai ferirlo se credi
Ma non sarai capace di vincerlo

Dovrai camminare con passi felpati

Nel rispetto dei miei ricordi
Codificati da questa mente
Avvolti da vesti delicate
Escono - per rivelarti l’essenza


 

sabato 23 novembre 2013

*****






C’è silenzio qui
Le emozioni sono al sicuro
Registrate - si allineano alla memoria
Trattenendo quel qualcosa che si cela al giorno
La mano accarezza la settima stanza del cuore
Attenta a non fare uscire il suo canto
Sensibile alle gioie - al dolore
Nella sua imperfezione
Sa distinguere la sofferenza che morde dentro
Così come sa condividere le gioie profonde
Avvertendo una felicità nuova
Non scappa - avida di te - osserva oltre
Vuole per sé lo stesso sguardo
Di quando t’intrattenevi con il mare
Ricordi?
Spettatrice attenta del tuo dichiarare
Scrutava i tuoi occhi pensando al sole 
Inducendola ad amare la vita
Ancor più - l’amore
 

giovedì 21 novembre 2013

Tu dove sei?






Gli alberi si curvano sotto lo scirocco
Molti sono stati esiliati
La pioggia è incessante da qualche giorno
Campi di nuvole ricoprono il sole
L’estate è passata da tempo nel frutteto
E la tua primavera più non ritorna
Ho racchiuso qui il suo profumo
Trattenuto con mani ferme
Nei pensieri sibilanti è la tua voce
Mentre il Natale si avvicina
Ricoprendo di muschio verde l’abete
Tracciando ancor di più l’abbandono

Tu dove sei?

 

lunedì 18 novembre 2013

Qualcosa di antico




Sfioro questi petali  - confidando che non appassiscano presto
Sono per te - immutabile l’affetto
Incapace di cambiare - nell’attesa si espande
Ammorbidendosi nelle emozioni
In vista di quella compagnia
Che alimenta questa solitudine
Con aliti ignoti - chimere soffici in questa vita
Come un lago di notte
Come un’espressione profonda
Solitaria e remota

Un ritaglio di me
Osservata a lungo nel web
Avvicinata affettuosamente e subito allontanata
Mi rimane difficile spiegarlo
Ancora oggi - tremo al solo ricordo
Ma tu non guardarmi così
Anche Dio ricusa l’indifferenza - le persone tiepide
Non intrattenerti con chi mi ha colpito alle spalle
Il mio Dio è un Dio geloso
Ed io seguo le Sue orme

Ondeggia la tua anima - L’ascolto qui
Mentre disegna sul tuo bel viso un disagio
Non avercela con questa donna
Combatte l’ipocrisia

Così intrinsecamente connessa con la quotidianità

Per una volta - per i teneri petali di cui sopra
Non dondolare - non chiedere a me chi è?
Sapevi già chi era quel frapporsi
Ora spolvererò questa mia stanza
Sbirciando fuori della finestra
Non mi assoggetterò più al biasimo
Né alle offese grottesche
Semitrasparente darò il braccio alla musa

Con le parole farò risvegliare chi dorme
Persisterò nei sogni - ferma in questo vagare
Calpesterò le zizzanie prima che sovrastino il colle
Avrò cura dei gerani nei davanzali
Porrò in rilievo l’Universo

Con la sua luce - i suoi chiari di luna
Con il suo pulviscolo in diagonale
Ascolterò la melodia dei campi
Dormirò poco - delle rose coglierò il profumo
Giorno dopo giorno - notte dopo notte
Immutata  - resterò



 

 

giovedì 14 novembre 2013

Senza riserve


“Lettore, forse sfugge anche a te, questa considerazione: gran parte della vita di questa esistenza è, ripetersi, separazione.
Ciò non toglie, che i bottoni, ancora oggi, devono essere riattaccati e, le cose belle, quelle veramente tali, sono rare”.





Tornerò al mio canto
Non accuserò il divario
Tra presenza e assenza
Vivo il presente senza riserve
Tu non sminuirlo
 
Chi di noi non interpreta se stesso?
Chi di noi più non attende il giorno?
 
La vita affettiva non si discosta mai da questa Donna
Né è marginale
Davanti al tuo viso sosta
Anche nel sogno - Stupefatta
Aprendosi all’infinito
 
Ogni parte del Cielo a te mi riconduce
Ogni sillaba o parola usata
Nel cuore penetra sovrana
Trasformandomi
In minuta ossatura

domenica 10 novembre 2013

Insondabili profondità


Vorrei poter attingere alla forza della persuasione
Per ottenere quella conoscenza
Dove gli elementi sono sorvegliati
In questa Era tecnologica

E’ remoto quel passato - affascinante sempre
Nelle civiltà sempre si ritrova
Nei monumenti - nei templi
Laddove ogni sacrificio era offerto agli dei

Culture andate - dalla sumera all’andina - altre
Rinascimento europeo ti acclama
Ha avuto fede in te la scienza
Da Galilei a Keplero - Copernico -  Newton
Sfide celesti - per una filosofia sociale

E’ il mondo della fisica - della chimica
Della geologia - dell’ingegneria quantistica - della biologia
Sovrannaturale sentire
Scienze pulite che non ledono questa nostra sfera
Altri sono i fattori inquinanti
Altri - ad altri le responsabilità...


Tu, hai ancora uno spazio infinito, tranquillo , ordinato
È nuova la tua finestra sul cosmo smisurato
Radioastronomia
E’ d’obbligo l’accoglienza per il radiotelescopio
Salutare per gli oggetti strani non percepibili a occhio nudo
E’ degli anni settanta la scoperta
Di quel telescopio a neutrini che del sole osserva
Le particelle più remote  - le Subatomiche - elusive

Raffinato lignaggio è quel telescopio
A onde gravitazionali
Che dei buchi neri la scienza
Ancora timida si muove

Vorrei viaggiare anch’io nei cinquecento secondi
Che dista la luce dalla terra al sole
E sarebbero soltanto centocinquanta milioni di chilometri
Che dal sole mi separano
E incontrare ancora te - oltre questo spazio
Chissà quanto distante ancora sei





fm

venerdì 8 novembre 2013

In questo panorama che riaffiora



 

Oggi - come ieri - intimamente connessa con la tua anima
Respira la tua invisibile poesia
Essenze che vivono nella sua mente
Pensosa canta
 - colei che con te divide gli stessi ideali -
 

Userà un linguaggio vivo - immediato
La tua piccola polvere di stelle
Di volta in volta ti sarà terra
Ti diverrà spazio illimitato - da conquistare sempre
 

Sarà una poesia spoglia
Priva di quell’architettura di pensiero
Non desidera farlo - vuole solo esistere per te
Alle sue scene accosterà l’amore
Nessuno conosce il suo cuore
Lei ama passeggiare su di un prato
E nei tramonti dissolversi nell’aria
 

Predomina in lei quel tono appassionato
Frutto maturo - crepuscolare
Di un’esistenza ancora da attuare
Ricusa le ombre della vita
Le detesta - le evita
 

E’ slancio totale
E’ fedeltà assoluta
E’ libertà
E’ giustizia nel sociale
E’ profonda mestizia
E’ canto nel profondo dell’anima
 

Raddoppierà le sue veglie
Saranno ancora bianche le sue notti
Invocherà la poesia - che la sua musa non ritardi -
Chiederà che le siano abbonati gli errori
Ovunque fiori - rivaleggiano con il firmamento -

Ovunque steli di spighe da raccogliere nella magica sfera
I suoi occhi sono puntati su di una scena
In questo panorama che riaffiora 
Con uno sguardo nostalgico


mercoledì 6 novembre 2013

Le armonie di una vita





Non c’è canto nel mio cuore stasera
Rivivo solo la tua sofferenza
Confidando nell’ingannevole speranza
Ricaccio le lacrime con determinazione
Affidandomi al tempo - alla sua generosità
Al lento trascorrere delle ore


Idealmente
Stringo ancora a me le tue mani
Spio i tuoi occhi - ricercando l’intesa
Prendo tempo vivendo l’irreale


Ti avvolge ancora nel plaid stasera
Quasi un frammento di vita
Confrontandoti con ciò che eri
Mentre dentro qualcosa schiaccia

Accompagnata da amore

Sì - l’anima avverte le affinità
Ti è di fronte nella sua essenzialità
Ti racconta avviandosi verso il giardino
Restando in ascolto del silenzio
Mentre le labbra implorano quel qualcosa

Di cui - probabilmente - nessuno è in ascolto

Restano le armonie di una vita
Un modello da ricalcare le orme
Ne avverti l’èco qui

Che sia ancora luce al mio camminare
Che sia ancora amore
Che sia respiro
Che sia equità - vita

Che torni ancora il canto
Che acquisti le tue sembianze

Come un amabile ritorno
Dell’immagine splendida di un tempo
Legata alla parola “mamma”


martedì 5 novembre 2013

Considerare...





Dirò qualcosa al silenzio
Qualcosa che possa stimolare il pensiero
Forzarlo gradevolmente
Superare i blocchi
Considerare te

venerdì 1 novembre 2013

Consulterò il tempo







Consulterò il tempo
Nel frattempo - mi affretto verso l’essenza
Ne ho sentito parlare da un estimatore ideale
Mentre il vento si agitava sopra la collina
Cercando spazi  siderali


Prenderò l’ombrello – una felpa con cappuccio
Dei gambali – nel caso dovesse piovere
Porterò con me la gioia
Un bicchiere per gustarla in piccole dosi
Chiederò al quel conoscitore
Molto prima che la neve scenda