giovedì 30 giugno 2016

Torna a sederti lì...




Torni a sederti qui…
Cosa t’immagini di trovare?
Tu appartieni al passato - ai silenzi
Alle lacrime versate
È tardi
Non avverto più quella sensazione di gioia
 
Il tempo ha placato tutto
Ora – un po’ più in alto
Trattiene l’ombra dei ricordi
Assumendo una rigidità tale
Da non far trapelare le emozioni
 
Torna a sederti lì…
E quando sarà possibile
Un’eco ti porterà un accordo
Ricordandoti questa vicinanza

domenica 26 giugno 2016

Amatissima





Amatissima,

Tutti noi sentiremo la tua mancanza, così, come gli altri elementi della famiglia, compresi gli amici.

Per tutti noi sei stata parte necessaria. La tua bontà è conosciuta, così la disponibilità, l’amore profuso per la vita. Per Loris, sei stata una sorella, quindi, di fatto, anche per me, sostenitrice attenta della mia poesia.

Tutti noi viviamo nel ricordo. Ti abbiamo visto felice, poi, piano, piano, hai opacizzato la luce del tuo sguardo, ma, anche così, eri la nostra Marilena.

Con noi ti sentivi a casa, e anche noi con te.

Gli ultimi messaggi erano carichi di affetto per me, per le bambine, e Dio soltanto sa quanto ci sei mancata al Battesimo di Maria Vittoria e Veronica. Ma, anche in questo privarti, a causa della tua malattia, sei stata coraggiosa, ospitale, manifestandoci amore, lealtà, altruismo, autorizzandoci a pensare quello che poi questa penna scrive, la bella persona che sei stata.

Ora, dopo aver perduto tutto, per prima l’amato papà, poi mamma, e l’amatissima sorella, perdo te, sorella amica della più lontana memoria.

Per me, per la tua “festa di famiglia” è un giorno di lutto stretto, molto difficile da affrontare.

Sarà duro ripartire dai ricordi per colmare il vuoto che si è venuto a creare. Sarà difficile.

Il vuoto resta intonso, così come per gli altri membri della nostra amata famiglia.

Devo chinarmi davanti alle vostre memorie, non potendo più interagire, chiedo lumi alla mente che per voi, per te, conservi intatto l’amore.

Grazie della tua ospitalità. Grazie dell’affetto.

Resto.  Resterò qui fino a che Dio lo vorrà, come dicevi tu, devo essere presente alle necessità delle piccole, le amerò doppiamente, per me, per gli assenti

Tu, le hai appellate “principesse”, hai eletto questa fragile donna custode dei loro sogni, grazie.

Racconterò loro, di come zia Marilena, le ha amate.

 

Per te inventerò nuove parole, capaci di farti amare anche da loro.

Sicura che onoreranno la tua memoria, piccolissime donne, destinatarie di un grandissimo amore.

Un giorno spero di trovare parole più appropriate per tratteggiare il tuo pensiero.

All’istante della tua scomparsa, ho soltanto voglia di piangere e salutarti con la più semplice delle parole: Grazie.

 

 

A Marilena, venuta a mancare il 26 giugno 2016