giovedì 30 dicembre 2010

*****

Non dormirò stanotte – veglierò in ascolto della vita. Chiederò perdono al vento per quest’affetto che ti ha tolto dal senno, che ti ha portato lontano. La notte chiederà di colmare questa solitudine a Eco che mi riporti la tua calda voce. Farà questo fino al tuo ritorno, adeguando i silenzi.
Solo dopo, con il tuo permesso, ti abbraccerò.
Sai - una parte di te
Anima la casa
Come una consuetudine
Vive questi spazi

Disciplinati
Mai invadenti

Naturalmente - è un vecchio pensiero - che vuole rendere omaggio all'antica "assenza".


Asia

*****

Nulla può alterare questa vita
Che non si sottrae al tuo affetto
Avvicinandolo
Con il cuore avvolto ancora nei sogni
Timida
Lo abbraccia




asia

mercoledì 29 dicembre 2010

*****

“Scruta del cuore gli occhi”

Non pensavo di contemplare ancora questa solitudine
Volgermi di nuovo a questo monologo
Ti prego di non farlo tu
Potresti intravedere quelle lacerazioni
Prendere forma nelle parole

Non sono tutto - appaiono
Molto spesso nascondono ciò che avvantaggiano
Non c’è autorità
In fatti di cuore - nessun’altra via è demandata alla ragione
Delegittimata

Tu
Notane l’armonia - la sostanza
“Scruta del cuore gli occhi”
Poni attenzione all’io - alla fragile impalcatura

E’ fondamentale
Ritrovarsi nell’essenza delle cose
Emozionarsi ancora
Per parte mia lettore
Cercherò l’io attraverso di te
Così - come cercherò Dio attraverso l’ignoto



asia

lunedì 27 dicembre 2010

*****

T’invito - che bisogno c’è di avanzare rapidamente
Fermati
Non scalare la sommità in fretta
Non improvvisarti rocciatore
Allenati un po’ - prima
Riserva per me le tue emozioni
Trattienimi
Se puoi - frena questo mio entusiasmo
Decelera questo limite

Pur vivendo altre emozioni
Valuta l’importanza
Non combattermi
Non fronteggiare la vita
Non contrastare me

In questo periodo
Sono ancora più semplice
Più vulnerabile agli attacchi
Tu - non disertare la mia poesia
E’ un mondo disgiunto
I suoi luoghi sono ravvivati solo dalla speranza
Esistono lì
Tu ne hai la dimensione

Con quanta solitudine dispongo il motivo
Che nella notte prospera
Aggiungendo male a questa sensazione

Buonanotte giorno
Notte notte giorno - da me



Asia

domenica 26 dicembre 2010

*****

Ti prenderò per mano
Ti mostrerò dove vive il silenzio
Dove l’anima si concede una pausa
Affidando all’etere un respiro lieve

Ti afferrerò per mano
Se solo tu lo vorrai
Ti esibirò il mio paradiso
Dove l’Ambrosia è nettare parsimonioso

Ti prenderò per mano
Conducendoti là
Dove l’armonia accresce i silenzi e questa fiducia

Dove la possibilità di esistere è migliore
Nessuna tentazione qui
Nessun silenzio è refrattario
Nessuno qui è più desiderato di te
E’ fede questo raccontare

In questo viaggio
Chiamato presente



Asia

giovedì 23 dicembre 2010

*****







Presa dal silenzio – vago
Inseguendo i pensieri
Inginocchiati davanti al forte sentire
Tacito e ricorrente

Passato ad arginare il male
Lo stesso sogno
Riporli con cura tra le pieghe di un cuscino
Nonostante l’amore
Quantunque me

Sostano in questo ragionare
Qual vento che non lascia traccia di sé
E - a volte – il respiro toglie
Tanto da non aver più fiato per parlare

Trovando nelle intricate maglie del tempo
Gli incanti di un trascorso
Che se pur breve - è stato vita
Vita disegnata qui
Su di un foglio bianco
Con la sola forza evocativa

È così per tutti
Quasi a nascondere quei solchi immortali
Profondi e fragili
In balia di un istante
Chiamato vita




Infiniti Auguri a chi lègge di me. Asia

domenica 19 dicembre 2010

****

Cara Sara,
Inizierò a dimostrarti come tutti i sentimenti che dilaniano l’anima – radicheranno più profondamente – laddove – non s’interviene radicalmente alla loro espugnazione. Cara amica, l’anima si gongola nel dolore, lo ingigantisce al punto tale, da “nutrirsi” di quel cibo amaro. Un Vate del passato raccomandava di non assecondare il dolore – che si adoperava per quella “perversa voluttà di soffrire”. SENECA
Quindi, nutro per te la speranza di saperti più saggia che questo dolore agli inizi della tua vita sentimentale. Non badare alla sofferenza. Sappi che stai soffrendo per una persona speciale. Per una persona che ti ha dato in ogni caso molto. Poni, le mani nelle tue ferite, lasciale depurare, fin nelle profondità più dolorose. Ricorda che la carne rimargina da dentro. Come te, anch’io ho molto sofferto. Non mi sono risparmiata in termini d’affetto. Ma noto con piacere che è rimasto tale, nonostante tutto. La persona amata difficilmente ci appartiene, per il semplice fatto che la troppa confidenza ci allontana da quelle attenzioni che vogliono il sentimento immutato. Boudaleire, affermava che la donna che sì "Ama” è quella che non si possiede. Sinceramente condivido questo pensiero.

Dalla personale esperienza ho tratto beneficio. Non è in un’icona che si ama di più, o si è in compagnia d’amore soltanto per il semplice fatto di versare lacrime votive, bensì, quando di quest’amore, ne possiamo godere anche attraverso la sua felicità, vederlo felice. Ti accorgerai che c’è più felicità nel dare che nel ricevere. Mantenere alto il suo gradimento, non è che abbassi le difese immunitarie, al contrario, pare che le alzi e con loro la nostra anima si eleva. Dobbiamo tendere verso questa scaletta. Verso l’alto? Condividi?
Non chiudere il tuo cuore al conforto. Ci sono molte persone nelle nostre condizioni ma, poche che hanno queste capacità d’intendimento. Da qui, la mia esortazione.

Con fiducia, ti abbraccio.


Asia

sabato 18 dicembre 2010

*****

E’ un’anima inquieta
- quella che si offre al tuo sguardo -
Ha bisogno di te
Quindi – si ripete - ama replicarsi
Ascolta sempre Chopin nei momenti di te

Le sue romantiche musiche
Divengono una parallela nostalgia
Profonda – intima
Privata
Non lo sapevi?
Sono anch’io una malinconica sognatrice

Restami accanto in questo isolamento
Con la sua musica e te nel cuore
Questa mia vita è salda
Prende il largo la notte - nel suo dispiegarsi notturno
E si conferma al piacere della mente
Rinnovando queste sue fantasie – per te

E’ un’abilità dettata dal risveglio
Quella che vocalizzo
E’ la gioia assoluta del cuore dopo un riavvio
L’immagine che ho di te
Inaspettata e vera

Come questa musica
Briosa e spumeggiante
Romantica e incantevole

Solida nella sua ispirazione
Diretta a una ricerca espressiva
Poliedrica
Giovane
Introversa

Si propone a queste corde
Che avide e tese
Vincono sulle sconfitte
Muovendo verso la poesia

Le accogli?



Asia

*****

Sempre io a parlare di te, dei tuoi monti, del tuo mare, dell’aria che respiri, dei palpiti di vita che mi raccomandi, occupando uno spazio di tutto rispetto, oserei dire infinito se non fosse per pura semplicità che mi astengo da questa presunzione. Vivi in questa serenità che si racconta.
Non consentirò a nessuno di perquisire le mie stanze.
Nessuno scompiglio all’orizzonte, non temo il pulviscolo.
Tu non punirmi per gli istanti devoti - restano tutti.





Asia

martedì 14 dicembre 2010

*****

Ci sono cose che accadono in ognuno di noi, senza peraltro, averne fatta richiesta.
A volte ci chiediamo il perché della scelta. Solitamente, non troviamo una risposta, o almeno non subito, quasi allo stesso modo degli avvenimenti, accadono, quando trattasi di me, scelgono.

I migliori anni sono volati via. Così, come sembrano dissolversi le tue attenzioni.
Dacché è iniziata la fredda stagione, non faccio altro che scrutare la tua presenza silenziosa, talmente silenziosa, che non voglio disturbarla con i fieni novelli, o con i fiori campestri, sono appassiti anzitempo i fiordalisi, e i papaveri, hanno salutato da qualche tempo l’ultima spiga. Così come pure le margherite.

Tutto intorno viveva rigoglioso, Ami. Tutto intorno. Naturalmente, quest’attenzione confidava in una stagione rifiorente. Non è stato così. Hanno pigolato piano i suoi pensieri, così, come i piccoli nidi, troppo esposti alle intemperie per sopravvivere, hanno ceduto il nido alla neve, volando via.
Anche per le farfalle, è stata una brutta stagione, quella appena trascorsa. Le loro ali hanno assorbito troppa umidità nelle sere d'estate, e, appesantite dalla brezza, non hanno potuto colorare questo prato che, ora innevato, guarda verso il sole.

Solo questo pensiero, si dondolava all’idea di una presenza, ancora adesso dondola – restando in fiduciosa attesa.
Le tiene compagnia il cigolio del dondolo, mentre accorda, tacito il pensiero.
Immaginando un uomo, non alto, né robusto, dal sorriso contagioso, gentile, che le tiene compagnia raccontandosi piano.

“...Sai, sono andato all’estero con i ragazzi, mi è stato pressoché difficile avere un momento per me, loro si divertono, sempre pronti per nuove escursioni, altre visite, poi, sinceramente, ho avuto dei problemi con il PC, non sono riuscito a collegarmi, ma puoi credermi, sei in questo pensiero". Ti voglio molto bene, puoi credermi se ti dico che, rimani nel mio abbraccio”.
....

Non importa Ami, penso di conoscerti, e credo che tu abbia ereditato il carattere da tuo padre. Indimenticabile nel suo proporsi, sotto nugoli di farfalle.
Tu, una storia infinita, tra sfumature e sottigliezze.
Non ho viso per te, ma le mie cose sono reali. Continuano a struggersi per quel qualcuno assente, così penso all’ultima fioritura, fertile nei profumi.

Un bel campo
Tu mi venivi incontro
La notte era fragrante
E l’anima mia pascolava la valle
Chissà - se ti è dato ancora osservarla?





Asia

sabato 11 dicembre 2010

*****

Con il respiro lieve
E lo sguardo ancora assonnato
Saluto l’alba tormentata dalle nebbie mattutine
Pregna com’è della tua presenza
Si avvia a illuminare il giorno

Sopra la magica sfera
In lontananza saluta l’ampia distesa
La steppa
Le cime innevate
L’arido deserto

Non è ancora primavera - non è estate
Nelle giornate buie - volubile è l’attesa

Diversa nell’aspetto
Inquieta nel sentire
Temeraria sempre
Mi guardo dentro

Ricordando il sogno di questa notte
Quasi a voler rendere palese il mio segreto
Restavi nel calore calmo del mio cuore
In questo gioco in perdita

Riferisco che sei qui
Colto a sorpresa



Asia

venerdì 10 dicembre 2010

*****

Devo raffrontare questo credo, anche se, quasi sicuramente, non leggerai mai questa lettera.
Hai la forza dell’acqua, e come tale, vivi nelle profondità di questo letto.
Non soffrirne. Tutto richiama la tua attenzione e tutto è dedicato alla tua persona, e, ancora, tutto è demandato alla misericordia di Dio.
Quando avverrà questa separazione, so già, che di là da questo limite temporale ci sarà un ricongiungimento. E questa volta, la beatitudine sarà proprio infinita, così, proprio come la intendo oggi. Non smetterò mai di cercarti. Per me, sei aria, sei sole, sei pioggia, sei colore, sei attesa, sei linfa per la mia vita, sei riposo nell’attesa, sei gioia nella speranza.
Sei il tempo che scorre, la mia sana fatica, questa volontà.
Sei la mia anima.
Tu, per favore, ritrovati in questo.



Asia

giovedì 9 dicembre 2010

*****

Insondabile anima
Un alito di vita t’investì - esistendo
Sull’orlo di un sogno indugiasti
Capace d’amore - grande nel dare

Improbabile fingere in questo dono
Eroina tu - vestivi farfalle
Vivendo nell’ombra del tedioso lamento
Nel dolore profondo

Ti affidavi al sogno
Devota - Sapiente
Senza contendere
Restavi

Rimanevi
Nelle cose vissute
Sfiorando l’Universo
Nell’ossequio più deferente
Nella riservatezza assoluta

Devota
In compagnia di un pettirosso
Fedele
Ne coglievi la quiete




Asia

mercoledì 8 dicembre 2010

*****

E’ a conoscenza, questa tua amica, che i tuoi occhi sorridono quando la senti felice, e piangono quando la senti triste. Com’è vero, e giusto che sia così, che non potrebbero piangere per lei sempre.
Così, cercherà di inviarti isole migliori, flauti degni del tuo fiato, delle tue note, del tuo calore. Affinché tu, ”...possa fingere una pena che non senti per rispondere a quella pena che lei prova”.

Accetta il suo affetto e questo scritto modesto.


Isola a me nota
Ricolma di echi familiari
Così unica
Così verde
Così infinita

Ampio rifugio trovo tra le tue colline
Grazie per queste foglie
L’ho trattenute in una scatola chiusa
Per il giaciglio dei miei sogni

L’offerta di questo dono
Supera ogni fiducia
Ogni attesa
La natura che più amo è nei colori

Di te ho la gioia dell’affetto
Di te ho momenti irreali
Di te ho accumulato le Ere
Di te ho i giorni trascorsi

In questa solitudine contemplo un’affascinante riflessione
Verso quella parte di te che non conosco ancora

Vivo in ogni tuo respiro
Vivo in quella casa non raggiunta dalla noia
Vivo fra la tua gente
Sovente tendo la mano
Più volte...

"Evitando il clamore di un’infinità”




Asia

martedì 7 dicembre 2010

*****

Mio caro Ami

Stringendo a me questo investimento, fugo la notte, la voce inspiegabile dei fantasmi, arricchendo la stanza di scorci colorati, senza mai uscire da quell’intimità, né perdere di vista il mondo e le sue tante voci, così incerte – dolorose.
Sovente, sosta in questa memoria il tuo pensiero, attraverso il mesto sentire, conoscitivo e complesso che vuole reale e viva questa vita.

Stravincere, sul “mondo piccolo” sommamente chiuso – dissimulatore - veramente agli antipodi da questa realtà oltremodo testata.

Momenti che parlano in anticipo, consapevoli delle sensazioni dell’anima.

E' il mio unico investimento.



Asia

*****

I miei fiori sono per te
Occhi a mandorla
Dal colore delle castagne

I miei fiori sono appena raccolti
Sono per te
Hanno sostato a lungo
Sul mio cuore
Ora - le tue lunghe mani
Possono trattenerli

Nel loro sussurrare
Ti racconteranno d’albe bianche appena rosate

Di cieli azzurri
Di nebbie migranti
Di sole caldo
Di notti stellate
Di luna piena
Di preghiere silenti

Sono i miei fiori per te
Non hanno null’altro da raccontare
Né altre devozioni da aggiungere



Asia

domenica 5 dicembre 2010

*****

Il mio cuore è sereno Ami.


Tutto ciò, che può ferire l’anima tua è stato rimosso durante queste ore.
Aleggia in me la speranza di non aver combinato qualcosa d’irreparabile. E, in ogni caso, sappi che affronterò la vita come sempre ho fatto, in altre parole, con il cipiglio di stare nel giusto.
A breve, sarò ancora più sola. Nell’occasione, potrò dedicarmi completamente a questa viandante. Vivrò una vita ancora più semplice, silenziosa, affettuosa, verso chiunque mi vorrà un po’ per sé, donandomi un po’ del suo amore. Oggi ho ricevuto un file bellissimo, che tralascio volutamente per non sminuirne il valore, considerate le attenzioni e la privacy, dove sfogliando tra sue pagine, ho ritrovato una frase conosciuta. Caro Ami, per un istante ho voluto prendere in considerazione, che fossi tu, l’amico speciale, ma ho rimosso quest’idea (perché negli ultimi tempi non mi hai più voluto scrivere); così, non senza sorpresa, ho pensato che la persona “amica” in questo momento veste una nuova identità. Fatto è, che ho lasciato gli occhi in quella meraviglia.
Ho la mia anima impastata di tante tenerezze, di tante solitudini, di mancate attenzioni, o disattenzioni, se credi, ma non mi fa difetto la sensibilità.
Assieme al mio cuore, ha gioito la mia anima.
E’ bello sapere che qualcuno sì prodiga per non farmi sentire la sua assenza.
Per farmi sentire avvolta da tenere attenzioni. Grazie. Chiunque si celi sotto quel Nick, denota una sensibilità notevole, e forse anche una conoscenza un po’ più dettagliata della sottoscritta.
E’ inutile, tutte le assenze pesano. Tutti gli oblii pesano in questa essenza. L’unico conforto è sapere che almeno tu, possa ricavarne qualcosa di speciale. Tu, che eri già da me, considerato speciale. Resto in quest’attitudine Ami.
Mi è di conforto sapere la persona speciale che in te vive.
L’allontanamento sarà duro. Ma non sarà impossibile da non accettare.
Tu hai alimentato questa piccola fiammella che si credeva spenta per sempre – ora sa che non è così – può ancora volere bene.
Nessuno shock - l’anima ha avuto bisogno dei suoi tempi. Ora sono di nuovo favorevoli. Così voglio sperare, così desidero per te.
Se puoi, se ti è possibile, torna al mio canto.
Sei stato il mio unico lettore. Vorrei avere quel primato. Prendi ciò che ti offro a piene mani. Ma ritorna alla mia poesia.
E’la mia anima. Poiché, tu hai voluto leggere la poesia che in questa esistenza vive. Gli altri, hanno soltanto voluto curiosare – mettere il dito tra le piaghe, a volte ferendomi con parole e senza scrupoli.

Unico nell’Universo.


Il mio abbraccio.

sabato 4 dicembre 2010

*****

Prende vita la notte
Tra l’ombra scura dei castagni
La luna riflette

Si allontanano le fatiche del giorno
Via dal caotico traffico
Dal dirigente inclemente
Dal collega “malato”

Via da una nube di smog
Da una "tavola calda" troppo affollata
Via – via – verso la sera
Verso il vento caldo del Sud
Al riparo della pallida sfera

Luci soffuse - lampioni isolati
Casolari silenziosi nelle stradine sterrate
Profumi di muffe
Microrganismi
Depositati dalle foglie marcite

Briciole per il mio pettirosso
Briciole di stelle per la sua fame
Come teneri fiocchi
Immutabili
All’occhio del profano

Non è così - E’ noto il remoto Big Bag iniziale
Caldissimo
Uniforme
E fu luce - separata la sua storia viaggiò - si diffuse

Ipnotizzata - osservo
L’ineguagliabile
Trattenendo per me il muto linguaggio
Che dolcemente ripete
“Tu di me non hai fede - non mi credi”
“Tu di me non hai fede - non mi credi”

Sorrido
Mai altare ha provato più memoria
Più santità
Non puoi vedermi Ami e il buio è onnicomprensivo





Asia

venerdì 3 dicembre 2010

*****

...

Se una donna, una donna qualunque, magari una piccola donna, sorretta da una minuta corporatura che divide l'elemento osseo dalle parti molle, dall’anima emergente dalla dura scorza, ti raccomandasse che, in questo preciso momento ha bisogno assoluto di certezze, ha necessità di quelle verità indelebili, che alla vita donano “ vita” e all’amore vigore, alla ragione serenità, cosa risponderesti?
E’ il mondo che la inquieta, nella sua efficace spossatezza.
Vuoi perdonare questa vivacità - questo dinamismo poetico che più volte spingono verso l’alto la sua fantasia, riconoscendosi in quell’impresa assurda che vuole “essere” più che ” apparire”?
Riconoscersi in quel significato profondo – vasto – nella sua altitudine?
Non lasciarla soffocare. Non abbandonarla facendola spazzare via dai venti gelidi siberiani che agitano ancora il suo cuore, la sua memoria, non lasciarla priva di speranze.
Nonostante il suo spirito indipendente, soffre. Soffre per quella carezza mancata.
E’ ancora un albero dolente, vuoi?
Non lasciare quell’immagine sfocata in lei, di te ha stima profonda, si fida.
E’ una moderata visione che ha del mondo, non tutto può succedere, pur qualcosa deve accadere, nel mutevole scenario della vita. E’ un labirinto il suo, si lascia esplorare nelle sue poesie – nelle lettere – negli aneddoti, tutte piccole peculiarità della sua vita che te le dona senza mentire.



Asia

*****

Non so se accetti questa mia inesorabile confessione, la gioia di questo cuore bambino, la recitazione in versi della mia esistenza, del mio amore l’estasi, la malinconica tristezza e questa solitudine. Dimmi Ami - accetti?

E’ un piccolo fardello che ho ereditato da madre natura, basta poco perché scateni un uragano, basta un piccolissimo diversivo nella quotidianità perché esploda questa fantasia - soffrendone.

Pigramente passeggio per i viottoli della Roma antica, ondeggiano come sempre le tue parole, le riascolto, e nel farlo, diventano un’immagine cara.

La tua.


Asia

*****







Ti ho lasciato un po’ me
Scoprilo - non sperderlo
Sfioralo con mani invisibili
Ascoltalo nel suo piccolo rivelarsi
Mi sentirai vicina



asia

mercoledì 1 dicembre 2010

*****










"Non pensarci, non parlare, per questo mi fido della tua lealtà, ma quando ci incontreremo di nuovo, cercheremo di perdonarci a vicenda"



Asia

sabato 27 novembre 2010

*****

Dottore - per favore
Prendi il tuo bisturi
Seziona questo cuore
Apri la corteccia
Rimuovi quella voce

Presto

Abbellirebbe una palude
Ma è avvertibile solo dal cielo



P.S.:
Ed io ero felice di trovarti così vicino, così vicino alla mia precarietà.



asia

*****






Senza voce - mi rinnovo al tuo pensiero.

mercoledì 24 novembre 2010

*****

L’anima un ambiente ricco


Ti ho cercato
Con fede – determinazione - in questa stessa idea
Ti ho cercato
Nelle profondità di questa coscienza
Ti ho cercato
Nella passione del cuore

Ti ho cercato
In un fiore - in quella Natura ineguale
Nel territorio boscoso – tra le sue alte colonne

Ti ho cercato
In prossimità dei crinali
Con mani protese
Occhi attenti sugli infiniti accordi

Nel mese in cui maturano le bacche
E le piccole foglie assumono dell’autunno il colore

Ti ho cercato
In quell’ edificio dall’ossatura solida – elegante
Di raffinata architettura
E’ un legame forte
L’anima - un ambiente ricco

Tutto di me ti respira nei diversi profumi
Nelle inimitabili tinte - vivi
Vivi in questa cornice
Sprovvista soltanto di “puttini alati”

Il mio cercarti
E’ un inno all’amore



asia

lunedì 22 novembre 2010

*****

Memorie


Mi sorprendo ancora - non occorre chiarire
E’ solo il Cielo un po’ più basso
Là – dove le nuvole sfiorano il Gigante

E’ un ricordo prezioso qui
Ho ammirato quel tronco bianco nella neve
Nell’interminabile silenzio
Profumava di linfa la corteccia
Della terra straniera gli aromi

Abitata solitudine
Accerchiami
Cingimi i fianchi
Docilmente
Amami

Con impressionante benevolenza
Deliziami
Memorie d’autunno
Lasciatevi cogliere

Mi proponevo vivervi – ricordo
Era dominante l’idea
O forse - solamente un’azione istintiva
Verso l’aria
Affidandovi ai colori ardenti dell’autunno



Asia

*****

Nell’anima
Nel suo spazio più intimo
Trainato da un’esile impalcatura
Con bagaglio e scorza
Sosti senza peso

Avvalendoti di tonalità appassionate
Vivi nel rosso acceso delle vene
Nelle sinfonie più struggenti
Protetto da ogni qualsiasi curiosità
Viaggi fra la vegetazione
Più appartata e solitaria

Senza fretta di andare
Rimani nel percorso
Sostandomi accanto
Aggirandoti con una poesia tra le mani
Davanti alla luce di una finestra aperta

Panorami

Ti appoggi al mio divano
Di sottecchi osservi me
Mentre guardo attentamente i pini romani
Il castagneto nei dintorni della “Città Eterna”
Sai - coltivo rose - giacinti – ortensie
Sopportando ogni asperità - ogni indifferenza

Tu - consideri ancora

Avida di noi - moltiplicherò questo tempo
Evitando di guardare la clessidra
Dominerò l’idea che ti vuole in questo mio mondo
Raccogliendo le immagini
Con la sensibilità che ti percepisce mio

Le fisso per te
Con l’esperto impegno della matita

Grazie



Asia

*****

E’ un suolo disuguale
Quello dell’anima mia
E ancor peggio ha perduto
Il suo smalto iniziale

Accomiatandosi dal giorno
Ha perduto i suoi colori
E ora - oziosa si muove assorta
Congedandosi anche dalla stessa notte

Perché suggerire alla mente
Quel pensiero immutabile?
Perché sognare quello che non si può ottenere?
Cos’è che mi atterrisce?
Se ogni attimo vissuto presso di te mi trattiene?

Vorrei che non vi fosse nessun minuto
Nessun esiguo minuto di questo tempo
Del mio tempo - che non mi riconduca a te
Vorrei non annoiarmi mai nel tuo pensiero

Ho ancora sete
E lo sa bene la mia bocca
Quant’acqua ingannevole guada il percorso


Asia

domenica 21 novembre 2010

*****

Per te il risultato più pratico
Ho atteso anni, notti, giorni
Pazientemente
Non trascurando nulla dei dettagli
Interloquendo con te
Proprietario distratto di questo cuore malato
Interagendo con te utilizzando i pensieri
La stessa linfa che le rappresenti

Mentre tu, ora, apparentemente sereno
Ti sei introdotto nella mia cattedrale
Con la complicità di una sconosciuta
Mi chiedo quale bisogno avevi?
Conoscevi già questo governo
Che si discosta di poco dal quel pensiero speciale
Rigoroso nel tempo

Recentemente si è lasciato manipolare dal tuo sorriso
Che sognava di incontrare in altre circostanze
Che non conosceva di fatto
Ma la voce ha fugato ogni dubbio
Rendendola povera
Spoglia

Non è abituata al dialogo quest’amica
La sua è una voce disarmonica
Che non può narrare quello che non ha vissuto
Ha una vita interiore
Affidata a un'eco sommersa
Gioiello nei sentieri dell’anima

Tutto ciò che aveva organizzato per te, si è reso deposto
Non meritava l’inganno
Anche se affettuoso - non lo meritava
E’ stata disattesa la fiducia

Noi - eravamo legati da un vincolo affettivo – ricordi?
Per te ho sempre desiderato il meglio
A causa di me - che non sono il meglio
Ti avrei stretto a me nei magri minuti
Trasferendoti un po’ di questo comprendere
Saresti stato un ospite gradito qui

Stasera non ha altro sollievo
Non presto più attenzione a nulla
Tu sei felice
E per sorte - a certe cose è abituata

Intorpidisce qui – questa donna - stordita
Dal cuore giovane e crepitante
E per il quale abbondano i silenzi
Elargiti come utensili dimenticati

In questi - nessuno sconto






P.S.:
Forse, quest’affetto, ti potrebbe essere necessario.
Se così fosse, lascerò sul balcone una sentinella, nel caso di un tuo prossimo arrivo.

"Buonanotte giorno"

venerdì 19 novembre 2010

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Caro Lettore
Non capisco questa spietatezza nei miei confronti.
Perché questo boomerang deve necessariamente tornare indietro ferendomi doppiamente.
Ho difeso il mio amore. Sempre pronta a fare una difesa di questo tenero sentimento che nutro nei riguardi della persona che amo. E' difficile amare e pensare di dividere la persona, non trovi?
Ed è oltremodo sconcertante sapere che vai a trovare l'amore, e lo trovi impegnato in altri pensieri.
Mio Dio, cos'altro può accadere a questa piccola donna? Non ha, né ha mai, imprigionato l'amore.
E ora, ha perduto la dolce cometa, e come Danae, deve fare i conti con la coltre gelida della notte.
Quindi, dall'indifferenza del suo Giove non dovrebbe più vedere piogge d'oro e di madreperla? mio Dio! Il tutto per essermi schierata dalla parte del mio amore.
Che cosa dire: posso preparare una difesa? posso istruire il mio appello?
Posso farmi rappresentare da quella dolcezza che in me si cela, e che nulla vuole, se non restare accanto, fosse'altro che per poche ore, al suo amore?
Dunque, Io, persona splendida, stando al tuo enunciato, solo per aver preteso un po' di rispetto a questo straccio d'amore, devo subire tutto questo? Ebbene ora, se posso, celebro a mia arringa:

Non c'è amore più bello;
Non c'è desiderio più grande;
Non c'è denaro che tenga per guardare in fondo agli occhi del mio amore;
Non c'è ragazza meritevole di lui;
Non c'è stella, nebulosa, nane, giganti rosse, pianeti;
Non c'è fiore che per lui – questa Donna non avvicini;
Non c'è rugiada luminosa che non rifletta il suo volto;
Non c'è inverno silvestre che non mi parli di lui;
Non c'è autunno che non mi riporti i suoi colori;
Non ci sono alambicchi che io non desideri per lui;
Non c'è tramonto che non osservi per lui;
Non c'è poesia in questo sito, che sia meritevole del “mio” amare.

Come puoi pensare, sconosciuto lettore, poter giudicare tutto questo.
Infliggermi altre pene alle già conquistate sofferenze. Che cosa sai tu di me, della mia vita.
Mi chiedo se questa non è gratuita cattiveria.
Osserverò ancora quella cometa. La sua polvere, i suoi gas, le sue regaliti.
Ammirerò doppiamente tutto ciò che il mio amore ama. Chi può impedirmelo?
E' l'unica cosa di cui tu, sconosciuto lettore, non devi preoccuparti, né temere.

Ogni cosa è fatta e vissuta in questo cuore, in questa casa, come se lui fosse presente, ne fosse il diretto proprietario, non è colpa mia se questo non l'ha ancora appreso, se ha delle resistenze.
Non ho mai colpevolizzato nessuno. Solo ho chiesto di rispettare il mio amore, la mia privacy.
Dunque – tu lettore – non puoi entrare nel merito, attieniti semplicemente alle emozioni, non manifestare la tua esperienza difficile da collocare qui.

Chiarirò ancora: laddove dovessi perdere la sua fisicità, resterebbe il suo ricordo, mi adopererò per quello, perché esista, perché viva, poiché l'amore non venga mai meno.
Perché l’amore, a volte, può bastare a se stesso, e il solo parlarne che fa rivivere il sentimento.
Non è la quantità che può soddisfare l’amore, bensì, la sua qualità.
Non essere debitore di nulla: solo di amore.
E, credo, almeno sotto questo profilo, non dovrebbero esistere dei problemi.
Spero di essere stata esaustiva.
Non volermene, chiarire un atteggiamento dà sempre forza, vigore al sentimento. Ma per favore, se vuoi restare in amicizia con me, e voglio sperare di sì, poiché sei stato tu che mi hai investito di dolcezze, tempo fa, puoi restare, non hai bisogno di ratifiche in merito.
Solo, non parlare più di "raptus immaginatio" nessuna violenza è mai stata fatta all’amore.
Di certo non al mio. Amo gratuitamente per il piacere di amore, per il piacere del cuore, per incantare la mente, poiché in lui c’è amore, poiché in lui v’è molta dolcezza, molta sincerità, molto affetto. Ecco perché il mio, lo ritengo un amore importante, nel tempo, ha intonato un canto all’anima, mostrandosi nelle sfumature più accese, più impensate, facendosi strada fra i sogni ha imparato ha sognare.

Va difeso, perché neanche lui conosce bene in quale misura dona, né qual è la qualità del suo amore, ma credimi, è al disopra della possessività.
Predomina lo spirito - essendo tutt’uno con l’Universo. Quindi, sconosciuto lettore, per questa Donna l'amore va difeso, se così non fosse, verrebbe meno l'onore.
Non ha mai ostentato quest’affetto. Nè succederà domani.
L’ha tenuto nascosto da sguardi indiscreti; affidandolo sovente al raggio della luna; e molte volte ha chiesto scusa per il troppo amare.

Ora, se puoi, non ferirmi con un altro boomerang.
L’amore non è fatto per essere conteso, ma per amare.
E l’amata stella sole, non dovrebbe tramontare sul nostro stato d’irritazione.
Io non sono irritata. Il sole non è tramontato nella collera, bensì, ho espresso la mia gratitudine per la tua anima, e la gioia profonda per averti conosciuto, in fondo, entrambi amiamo l’amore, ma a nessuno dei due è dato di più, solo le peculiarità fanno la differenza.
Non volermene.
Grata alla sorte, t’invio il bacio della buona notte.

****

Tu - non hai chiesto commiato
Lo faccio io per te - adesso
Un sogno prenderà cura del mio piccolo bagaglio
Tutto avvolto nel silenzio

Ho con me la Polvere di Cantor
Due CD - Un testo scritto
Una raccolta di poesie
E’ un mondo infinito

I tuoi occhi da portare con me

Deve essere bello
Tornare a casa e trovare la tua voce
Ci sono solitudini che pesano
Non sempre quello per il quale
Questa Donna tende
E’ raggiungibile

Necessiterà di altro…
Basterà la debita resistenza mettendoci del proprio

Non chiamarmi al cellulare
La ragione
Ha dispensato il cuore
Dall’ascoltare quell’emozione
Accludendo l’affetto


Asia

giovedì 18 novembre 2010

*****






Non importa Ami, dove udrò il tuo canto; se sopra di un letto moribonda, o spumeggiante davanti ad un tramonto. Conosco il sapore della privazione, anche quando misteriosi echi si frappongono fra me e la Crosta. La tua anima mi vive accanto, “come un marchio del cuore.” Con te tutto diventa bello, tutto è colore, tutto è poesia.

Conosco unicamente questa felicità, non ho altro metro.

Ho soltanto la mia poesia. Anche nell’assenza, non avverto quella preclusione.
A volte, desidero per me quella condizione raffreddata elargita dall'unica certezza.
L’eternità mi userà favore. Finalmente, non si opporrà più a questo cuore.

Non ci sarà più questo intervallo dove gli anni offendono il corpo.
In quel mondo appartato, solitario e triste, per te, ci sarò ancora.

Dimmi Ami, presterai attenzione al mio occhio vigile, promettendomi sin d’ora che resterai con me... dividerai con me l'incanto quando verrà il tuo tempo?
Frattanto, immobilizzo l’io nella tua essenzialità.

Mi hai chiesto tu di scriverti, ricordi?
Ora sosto solo nel tuo abbraccio.

Grazie per quest’affetto che filtra le nebbie insistenti.



Asia

mercoledì 17 novembre 2010

*****




Ami
Ti manderò una frase celebre per ravvivare la tua anima.
“Non si chiama il chirurgo per lodare le ossa, bensì, per rimetterle a posto".
Le fratture del cuore, a mio avviso, sono le più pericolose. Vorrei aiutarti.
Vorrei chiederti di lasciarti curare. Posso?
Ieri sera, anch'io, come te, ero un po' triste, così ho provato a fare qualche poesia. Anche se qualcuno mi rimprovera questa “presunzione”.
Nonostante tutto, io, voglio cogliere la poesia in ogni dove.
Così, mi darò un contegno: ti prego di non giudicarmi severamente, in questo momento non lo sopporterei.
Te ne invio una, per il momento è così, mentre la leggerai, spero affiori un sorriso.
Sembra che le realtà più grandi si svelano nell’intuizione, molto di più che nelle stesse parole.

Dimmi: te hai intuito?

Per parte mia posso solo aggiungere che - non v’è poesia – né lingua usata - per un amore grandissimo; ogni frase suonerebbe stonata.
E' una conversazione segreta con l'io - chiedilo all'anima.


...Tua

martedì 16 novembre 2010

Il più attento lettore





Guardo lontano
Con questi occhi velati
Sprofondo nei ricordi
Innumerevoli disattenzioni
Ti sottraggono a questa fantasia

Ricordo come ti veniva incontro
Ora si spinge lontana
Destinazione ignota
Non offre spiegazioni

Condivide con l’aria la tua gioia
L’armonia di un canto
Di un sentimento

Offerto in pasto
Al più attento lettore

lunedì 15 novembre 2010

*****

Sono molto in pena.
Mi chiedo cos'è che t’incastona al silenzio. Cosa pensare? Io non voglio pensare a qualcosa di doloroso. E’ già molto doloroso non ascoltare la tua voce. Non oso pensare che tu possa passare dei momenti brutti. Voglio immaginarti nella possibilità di scambiare un saluto, magari un accenno al male che ti ha reso così vulnerabile. Come andare avanti? Ti prego, appena puoi, senza affaticarti, mandami un messaggio. Poi ti rimprovererò, quando avrai riacquistato le forze e la serenità per avere avuto la sfrontatezza di ammalarti senza questo consenso.
Ti voglio bene, non puoi ammalarti, quando ho ancora bisogno di te.
Ho vagabondato su di una stella per raccomandarti al Cielo, mi è stato promesso che faranno di tutto, affidandoti al meglio.
Ami, così mi soffermo, così rifletto.
Faranno di tutto le stelle amate, tu stai tranquillo, farò in modo che il tuo nutrimento non perisca, ora, se puoi sorridere, cerca di farlo, e per favore, non venirmi ad affermare che le mie cose non t’interessano più, se così fosse, scorgeresti questa Donna nella disperazione più assoluta, anche da lontano. Ora, obbedisco alla piccola voce che dentro di me ti chiama.
Coraggio, non assecondare il male. Tu sei più forte.

Buonanotte Voce.

venerdì 12 novembre 2010

*****







E tu mi pensi mai?

Ti penso sai
Complici i giorni di pioggia
I teneri ricordi – che ancora oggi
Adescano l’anima
In questo autunno da vivere

L’anima ha stravaganti ripari
Ricorda come le ore scorrevano felici
Forse tu più non ricordi

Più non hai memoria per i giorni di miele
Eravamo felici
Felici delle sole emozioni
Ci bastava il Cielo

Nomadi
Attraversavamo guadi - Rugiade
Raccogliendo sassi (cimeli a questo amore)
Recidendo piccole ornature
Era oro quel nostro stare insieme

Continuavamo abbracciati
Su percorsi impervi
Felici – del nostro affetto
Aggrappati a quella felicità
Strappata alle convenzioni
Consapevoli del nostro incontrarci
Voluto
Sofferto
Noi Due piccoli compagni
Non avevamo scampo
Noi vivevamo il presente
Inatteso dono della Natura

Ricca di quelle fragili sfumature
Di cui ancora oggi vive questa tenerezza
Nutrendosi di bacche spontanee
E di stelle cadenti



Asia

mercoledì 10 novembre 2010

*****




E' difficile descrivere le proprie emozioni.
Cara Sissy,
attraverso la Poesia mi provo a raccontarle. Le affido alla sensibilità del mio lettore, confido nello spirito giusto. Quasi a voler raccontare la trascorsa gioventù. E’ difficile per me comunicare diversamente, lo faccio attraverso la mia versificazione libera. Non ho la presunzione di attrarre, a volte mi privo del piacere di comunicare proprio per non dare questa idea di me. Non amo impormi. Vivo nella più completa solitudine. Ho un mondo interiore che sottende alle mie favole, o meglio, alle mie pene, alle mie gioie. Non amo mostrarmi in pubblico. Amo proteggere la mia prosa poetica. Tutto affiora da lei, tutto diventa bello, nobile. Volevo ringraziarti per il pensiero che hai avuto, circa la lettera per il Santo Padre.
Solitamente, quando esprimo un parere, cerco di captare l’essenza, usando empatia per quel cuore che si racconta, restando il più delle volte in silenzio. Questo, può dare adito (a persone che poco mi conoscono) a un pensiero di me distaccato, freddo, peggio ancora, egocentrico.
Non è così, grazie a Dio. Ripeto, posso sembrare fredda, vulnerabile. Ma non lo sono.
Non ho mai ignorato nessuno. Ho stima di alcune persone che scrivono per il piacere dell’anima. Stima che si vanifica ogni qualvolta che s’istaurano delle polemiche, senza nemmeno evidenziare la tesi difesa.
Cara Lettrice, non si può, essere schiavi di due padroni, né si deve scendere a patti con le persone che offendono gratuitamente. Prima bisognerebbe ricercare le “scuse” poi, ravvisare in quella tesi assunta quella difesa che è propria dell’autore di quel costrutto. L’operato è insindacabile, indipendentemente, da ognuno di noi che, nel leggere vede quello che poi vuol vedere.
Difficilmente si può dare un giudizio su di un testo poetico, di quest’ultimo, possiamo godere delle emozioni, o meglio riconoscersi in quell’essenza, lasciarsi prendere dal pathos, dallo stato emotivo che l’ha generato. Non è facile calarsi in quelle vastità che hanno dato origine al dispiegarsi di un’anima, sono temi profondi. Ricordo ancora quando uccisero Pasolini, Moravia ebbe a dire “Quando muore un Poeta si spegne una luce nel mondo” anch’io, modestamente, riconosco non solo quella “luce” – bensì, l’insindacabile percorso.
Nessuno si può ergere a giudice della poesia. Solo l’autore riconosce in seno ai propri scritti l’attendibilità dell’anima. Chi può calarsi nell’anima di un altro?
A nulla vale promuove altro incantesimo, ognuno vive il suo attimo. E nessuno sa, meglio del suo autore, nessuno conosce quella successione di attimi. Amo la critica costruttiva. A mio avviso, non deve demolire, e mai deve ferire la persona. A quale titolo? Nessuno di noi può illudersi di essere “maestro”. Uno solo è “Maestro” – qui fermo nel mio pensiero, riconoscendo comunque ad altri questo merito, non fosse altro per gli studi umanistici, scientifici, che alcuni di loro hanno alle spalle.
Ecco, ho sentito il bisogno di aprire il mio cuore, a quanti come me nella poesia ravvisano la parte migliore dell’anima. Mi ritengo una persona leale. Sono un’amica da amare, non da temere. Grazie Sissy.
Ho apprezzato la tua spontaneità. Ravvisandoci quella sincerità che dici essere.
Così, ho voluto questa mia sincerità.
Oggettività e ancora oggettività.
Cara Sissy, espressione che non mi fa difetto.
Grazie ancora di quest’opportunità.


Asia

*****






S’innalza al cielo questo mio canto
Poiché qui - in casa nostra
Non trova più quel privilegio
Offuscato com’è dall’indifferenza

Ognuno pensa a sé
A serbar silenzi
Piuttosto che conquistare l’altro

In questa stagione amata
Mi aggiro misurata
Tra gli aridi sassi
Tra le radure del bosco
Tra il bisbiglio amico di eco

Distintamente udito
Da questi pensieri svelati allo spazio
Squisitamente sottomessi alla natura
Stupefacente conforto

Rapimenti dell’io
Profondamente ascoltati

Qui
Dove le api non riposano ancora
E il mughetto delinea la corolla




asia

***





Non parlare al vento di libertà, articola parole a te stessa, o meglio, adeguatamente riconosciti in quei termini (uguali e convertibili). Non pensare mai che a te sia donato più cuore di un altro, semplicemente – ami, come tutte le persone che si ritrovano in questo sentimento.
Prova ha donarlo quel tuo amore, è nella tua magnanimità di non allontanarlo.
Altrimenti, avviati nella rinuncia. Provati. Nessuno mai ha preso a schiaffi se stesso, non farlo tu. Non esporti, solo perché forte del suo amore. Impegnati in proprio. Non sputare sentenze azzardate. Le altre amano dello stesso amore. Né tu sei la persona speciale, anche le altre hanno e vivono le loro peculiarità.
Il poeta ha un grosso privilegio, in altre parole, essere sempre se stesso e altri nello stesso tempo. Tutto è libero per lui, anche accessi invalicabili, non provo piacere nel contraddirti, anzi, me ne dispiaccio, per questo ti anticipo le scuse se in questo momento deludo le tue attese. “Poco se mi valuto – molto se mi confronto.” Perdonami. Prova a vedere tu quel bicchiere vuoto. Pensa solo per un attimo che io potevo esser te. Non essere sciocca, ho bevuto anch’io allo stesso calice, e in fatti di cuore l’altruismo è nullo. Provati ad accettare tuo marito nelle braccia di una lei qualsiasi, poi ne riparliamo a parte, in privato, se credi. Ti ho visto in abito da sposa, se non sbaglio, ti ho sentito impacciata nel dubbio. Dov’eri? Dov’eri, quando non avevi certezze? Mi chiedo in quale stupido angolo ti celavi? Ricorda, solo chi va in giro in solitudine, può comprendere questo mio enunciato, rincorrere quella particolare ebbrezza, e attingere all’universale comunione.
Ma non è per piccole menti. Ci vuole un’osservazione più alta, poniti in quella condizione. Vola più in alto. Cara amica, ho reso libero il mio amore, un dì di settembre, un giorno qualunque della settimana, perché tu potessi respirarlo.
Non ho mai chiamato amore nessuno, per non offendere quella superiorità che - diverrebbe piccola, ristretta e cagionevole nella bocca di molti. Solo nell’anima si può amare - donando ogni sé.

Ed è bene, almeno sarebbe accettato, come magnanimità per quei pochi privilegiati, di praticare un atto d’umiltà, per quell’orgoglio ostentato. Sappi che vi sono molti amori nella vita, molte vastità che ricoprono la terra abitata, ben più affusolate felicità, che operano sopra della “piccola sfera familiare”.

Faresti bene a confrontarti con un altro mondo, un altro amore più vasto, più profondo. Dove la tignola non corrode e la ruggine non macchia.
Ripeto: un amore più alto, anche se apparentemente meno remunerativo, non cumulare beni sulla terra, che i ladri possono rubare. Non svaligiare tu, per non essere a tua volta depredata. Non sputare sentenze. C’è gente che ama davvero. Sorretto da una fede più forte e più casta.

Ora consentimi di citarti alcuni di questi soccorritori dell’amore, quali i missionari, i fondatori, che mettono a repentaglio la propria vita per garantire quella libertà resa oppressa da gente senza scrupoli, che si dichiarano amici di Dio a parole, che operano l’illegalità, esercitano l’odio, non praticano la bontà.

Chiaramente, ognuno di noi vorrebbe per sé un amore. Grande, bello e rifiorente. Mi chiedo se conosci i salmi? Non c’è canto più bello, irresistibile, del canto di Salomone. Ama amica mia, ama dello stesso amore. Nessuno ti chiede nulla.
Rinnova il tuo amore come le stagioni, ma non dispensare consigli in fatti di cuore.
Si rivelerebbero faziosi - l’amore non è di parte – non contende, ama.
Prova pietà per l’altro. Si adopera. Si spende.

Dall’amore riconoscerete che siete miei discepoli. E ancora: ama il prossimo tuo come te stesso, ma v’è un altro suggerimento, non meno importante dei primi, a chi più ha - più sarà richiesto.

Non essere orgogliosa, chi sta in piedi badi di non cadere.
E’ solo un suggerimento: mangia quel pane, ma non dallo stesso filone, così, per la sete, attingi alla stessa fonte, ma non bere mai dallo stesso bicchiere raccomanda Gibran. Domani potresti non avere le stesse credenziali. Tutti noi, dobbiamo fare i conti con la sorte. C’è chi nasce prima, e non può attingere a quello stesso calice, ha già attinto molto prima, altri, semplicemente nascono dopo, ma ti posso assicurare che l’amore è uguale per tutti. Sta a noi saperlo cogliere, sempre a noi elargirlo, ancora noi ad amministrarlo.

Parlando come hai parlato tu, credo di poter dire, senza farti torto, di peccare di presunzione.“Io amo così, e tutti gli altri non amano così, quindi Io valgo”. “Tutti gli altri non amano” “Io soltanto conosco l’amore e il modo di amare”(parole tue).
Complimenti. E’ probabile che tu, confonda il sesso con l’amore.

Chi è nato libero, non si pone il problema di chi amare, di chi mettere in gabbia, a chi includere quel vincolo. La persona nata libera non si assoggetterà mai a questo tipo di vita. O meglio, ama per il piacere del cuore, in solitudine e senza privilegi. Alla natura tende, alle vastità profonde, dove riflettere la gioia, i colori, la forza della natura. Vive a contatto con la natura, con i poveri, con le persone inferme, dato il suo amore, vive soprattutto per il loro amore.

Assolutamente certi di quella ricompensa, poiché i poveri, i malati, i diseredati, non hanno quelle ricompense, non hanno denari per onorare i loro debiti morali, loro hanno solo quel sorriso, una timida mano protesa, lo sguardo riconoscente, un sorriso. Rifletti. E’ un suggerimento, visto che sono stata chiamamta in causa.

Per parte mia, per quanto mi riguarda, non ho problemi: quello che amavo ieri, è ancora oggi l’amore della mia vita, forse di più, se mi è consentito.
Ma non per questo ne faccio motivo di vanto. Né sarà mai la mia sofferenza, la persona che ho scelto di amare, senza condizionamenti e senza patria, la respiro nell’aria. Donandoci ogni intendimento possibile.

Quindi, Cara Congressista, non fare della demagogia spicciola.
Certamente, non vorrei io, al suo posto, essere amata nel modo in cui ti offri.

Nulla è garantito, fuorché l’impegno, la crescita interiore, se solo siamo deputati alla vita e alle sue emozioni.

Grata di quest’opportunità.



Asia

martedì 9 novembre 2010

*****






È una lunga lettera, anche se emotivamente fragile.
La leggo in una stanza chiusa, proteggendola da sguardi indiscreti. Avverto il sibilo del vento, e una pioggia incessante sotto di un cielo plumbeo. Le tue parole sono solo accessorie all’affettuosa originalità offerta a questa vita che muove la sua penna ad agire, mentre tu, probabilmente, cali negli agi del sonno.

Conosce la realtà, non può falsarla, non frequenta personaggi alla moda, può soltanto farti rivivere nel semplice idioma. Certa di affidare al cuore il messaggio. Nulla d’interessante, ed è probabile che incorra in quelle banalità “mai nulla di speciale si riceve per posta” così, confida nelle ataviche emozioni.

Privata delle illusioni, apprende la vita, ricercando l’anima, inseguendone l’ombra, eliminando per quanto possibile la brutta imitazione di ciò che è stato. Al cuore non si comanda, e quantunque fosse, sceglierebbe ancora quelle libertà. Qui evapora la fantasia, esala, di minuto in minuto, accartocciando l’ultimo pensiero. Minaccerà il destino con una matita ben temperata, questa Donna. Prenderà appunti con la sorte, nonostante viva un ottimismo senza riserve, nonostante gli eventi sfavorevoli, non vanta pretese nell’accordarti un sorriso.

Cercherà quel qualcosa che non risulti arido, tornerà a voltarsi indietro, quasi a voler scorgere la tua presenza nell’angolo più remoto della stanza, intessendo ancora quella conversazione, non una qualunque, bensì, un dialogo che sappia raccontare come le amicizie più profonde, possono difettare divenendo fragili. Risalirà il tempo di quando noi eravamo amici, di come poi ci siamo perduti, nonostante gli sforzi per ratificare il consenso di un tempo, mantenendo in tensione – ristrutturandolo con la conversazione.

Ricorda come seduto accanto, ti ha visto irrigidire, nulla è uscito dalle tue labbra, nemmeno una cortesia. Oggi, ho apprezzato il tuo rimpianto, mi ha fatto sentire meno sola, meno detestabile.
Leggo di quell’esperienza, vivo il tuo disagio.
In che modo posso rendermi utile?
Non ero a conoscenza di queste tue sofferenze?
Ne sono provata. E’ verità.
Difficile parlare di occupazione, di parcelle, onorari, adesso che una smorfia di disagio segna il mio volto.
E’ una difficoltà di grosse dimensioni, non è una cosa piccola, sorprende quello che palesi, non ero preparata a questo genere di disagio, avverto realmente il tuo malessere, non capita spesso di sentirsi assolti dalle inquietudini, ti terrò per mano, tramuterò l’attesa in possibilità. La sera dispenserà energie positive prima di addormentarsi, addossandosi il tuo peso, che irremovibile, declinerà le inutili convocazioni, certa che avrà ancora mani da dispensare per te.


Forse non ti serve nemmeno per sognare questo mio dire
C’è tempo per sovrapporre quella delusione
Senza irritazione e con riservatezza
Con fede attende un pretesto
Che rimuova il mutismo imparato ora

Lo sa bene quest’amica
Ancora forte - solo nella simulazione debole
Tu non avvertirai quel tremolio delle sue mani
Né delle sue labbra
Non abbasserà gli occhi
Certa del loro messaggio

Da qualche tempo agiti i suoi sogni
Le sue attese
Adombrando l’inesprimibile dire
Per ciò che sente in questa fede



Asia

lunedì 8 novembre 2010

*****






Sono qui
A combattere questo stato emotivo, mai calato in quella contraddizione che vuole vedermi come gli altri vorrebbero che l’io fosse. Combatte per restare se stesso. Con le reali debolezze, con le sue imperfezioni, con i suoi limiti. Quasi certamente, a nessuno interesserà sapere cosa sono nella vita, molto probabilmente, si chiederanno cosa scrivo, a chi, e come lo faccio.
Solitamente, attingo a quel mondo interiore, dove la mestizia regna incontrastata, generando quelle visioni romanzate e malinconiche, tanto comuni e quanto palpabili, che fuoriescono dalle mie tematiche. E’ cercando quelle libertà, che l’anima incontra se stessa, nelle sue radici profonde, nei solchi indelebili del tempo, nei sentimenti migliori, a volte troppo distanti, ma pur sempre presenti, si offrono nuovi, mutati in quell’opera incompiuta e fantastica vivente in questa memoria.
E’ una scena aspra e tenera, nel contempo, sullo sfondo di guglie innevate, alti piani verdeggianti, gorgoglio di guadi, freschi e spumosi, liberi, sorretti solo da cigli erbosi. Intrecci fondamentali in quest’esistenza, rivolta alle attese, più che ai vezzi, alle stesse lusinghe.
E’ una voce ignota che t’intratterrà in quella selva bambina, quasi fosse un idillio di questo cuore, trattenuto in questa corazza semplice, bucolica, trade union, tra gli affetti più indicativi, più espressivi. Rifugge spesso la città per la campagna, sapientemente compagna di tutti, unica, almeno per questa vita, che la riconosce tale, alla quale non ha mai tagliato il suo dialogo iniziale.
Così, come detta lo spirito che in lei si rinnova, ritirandosi spesso, tra i suoi silenzi e infiniti richiami, nelle mille tavolozze impresse in questa mente, dove i mormorii e i suoni evocati sono rielaborati e trasmessi attraverso voli pindarici - sconosciuti ai più.
E’ la parte più amabile, lettore, la più sensibile. E’ un lembo di cuore, che si eleva agli altari della poesia tutta, in questa stessa anima, che per alcuni secondi vuole effondere quella liricità che affascini, sì, che conquisti il mondo poetico e sentimentale, attraverso una versificazione libera, che vuole soltanto catturare i sogni di chi l’ascolta, trattenerli per sé a lungo, con la sola forza della determinazione e dell’impressionabilità. Qualità di tutto rilievo per un’emozione.

La mia “Buonanotte Voce"


Asia

sabato 6 novembre 2010

*****

Mio caro Ami,
Perdonami se questa sera non riesco a scrivere, a esprimere qualcosa per farti piacere.
Lo farei con tutta l'anima, ma non ci riesco proprio. Nulla fuoriesce da queste labbra, nulla.
Solo il pianto degli adulti quando hanno qualcosa dentro che uccide.
Non ossequiare lo stolto - fa solo male.

Buonanotte Voce.



Asia

venerdì 5 novembre 2010

*****

...

Sono rimasta legata a te, tu sei presente in ogni mio pensiero, non ti allontani mai da questo credo. Così - ti ritrovo di fronte: invaso da quella sensazione di dolcezza. Sei il mio traffico cittadino, la mia connessione in rete, ogni gioia che vivo - è per te. Ogni piccola stagionale, ogni petalo che con cura accarezzo in questa piccola mano, è tuo. Sei vastità turchina, sei infinito.
Ti possiede il telescopio, io vedo oltre, vado più avanti, smistando pensieri alla velocità della luce, riflettendo sulla rinnovata forza. Ti vivo con la stessa intensità della tua scienza, ricambiandoti lo stesso amore. Protetta qui - questa tenerezza - non conosce pericolo, né si ammala di attese, l’ombra della notte non può scalfirla, poiché la luna splende sul suo tetto, illuminando il percorso a giorno.
Ti vede meglio, ti percepisce di più, ora che conosce il tuo volto migliora anche l’immaginazione, che piano piano, si svela, rivelandosi, mentre la stessa vita tenta di riprendere quel viaggio, esistendo, nel modo in cui ne ha la capacità.

Riesci sempre a farmi sorridere, stranamente presente tu, questa sera.



Asia

*****

Andiamo
Non essere diffidente
Quel primo fiocco candido e freddo
Ti racconterà del freddo di un’anima
Ti dirà come la solitudine
Porta con sé un silenzio dolente

Ti parlerà di questa Donna
Di come voleva per sé l’Infinito
Ad onta del gelo
A dispetto dell’antico vuoto

Nonostante i silenzi
Ti svelerà di come oggi vive
Vive
Nel giardino smisuratamente amato
Attingendo al pozzo un po’ d’acqua per non morire

Non sfuggirà alla tua attenzione
Questo pensare composto
Né la roccia che hai appellato “forte dentro”
Avallandone il percorso
Nel suo procedere levigato

Oh, se solo tu fossi qui
O meglio - fossi io da te
Ti scruterei dentro
Per ritrovarmi nella tua stessa osservazione
Alloggiando da te - quest’anima
Non avvertirebbe più quel suo raggelare al sole

Buonanotte “Pensiero”


Asia

giovedì 4 novembre 2010

*****

Non cadrai.Io ti sosterrò. Chiederò al "Sire Autunno" di non sciupare i tuoi colori. Al "Freddo Silvestre" di attutire la sua morsa gelida. Alla Primavera che verrà - chiederò con audacia: prati verdi, gialli bottoni, piccole margherite.
Solo dopo chiederò, dove far riposare il mio piccolo sogno.
Ti ristabilirai da questo stato che ti ha colto, che t’invade l'anima. Ora ti considero il mio piccolo malato. Ti curerò. Avrò mille attenzioni per te, mille. Promesso. L'entusiasmo non si crea per forza, le mie poesie ti appartengono tutte, Emily, diceva spesso che non aveva altri maestri che il Nord, con molta umiltà, chiedeva di essere guidata, lo farei anch'io, se solo tu stessi bene. Ti chiederei, di aver cura di questa Donna, della sua poesia. Solo, non posso. Ora, caro amico, il cui cuore seguita a singhiozzare nel sonno, questa amica, vorrebbe poter sperare di passare qualche ora con te nel parco, aggirarmi senza essere vista, osservare. Vedere il tuo paese, o meglio, soltanto la tua città. Non conosco nulla delle tue parti, e vorrei, che la mia polvere di Cantor, mi facesse da guida, anche solo per poche ore. Posso rubare un po' del tuo prezioso tempo? Non priviamoci di questa gioia, a volte , le gioie, capitano con la speranza di essere accolte, è questa la loro intenzione, fermarsi.
Non lasciamo che volino via, teniamole in debita considerazione, rallegriamoci con la natura, è solo una grande famiglia, ne convieni?
Ora se mi consenti - ti dirò cosa ti rende così straordinario...




Asia

*****

Davanti allo specchio dell'anima
Vorrei che questo mio raccontarmi
Ti tenesse avvinto davanti a quello specchio dell’anima
Irreprensibile è il suo dire
Non deviare mai da questo suo free style

Soccorri in tempo questa vita
Ha un rinnovato bisogno di saperti vivo
Non ti sarà straniera
Né ignoto il messaggio

Da te la separano alcune miglia
Ti vede sai?
Sei in quella dubbia resistenza
Che riparo cerca
Là - dove malcelata ostenti quella sicurezza

Perché questa fuga?
Quale sindrome ti vive?
Dille quali gli eventi!

Non condannare quest’affetto
Non essere con lui superbo
Non essere sciocco da celargli il volto
Conosci e plaudi la filosofia
Colei che tra gli intellettuali vive

Anche questa donna vive nei silenzi
- Senza una ragione -
Ha solo il torto di volerti bene
Vive nell’esilio donato
Molto più duro che quella pena capitale



Asia

mercoledì 3 novembre 2010

*****

"Non commisurerò questo bene alla volontà di Dio, poiché noi, non lo conosciamo affatto Dio, perché mai abbiamo imparato a cercarlo:
Lui, la parte più intima di noi" (H.H.)




Immersa nella malinconia
Respiro l’odore della pioggia
Riacquistando la ragionevolezza
Con il cipiglio di chi ha sperimentato la gioia
Colpita - Mi vesto ancora di te
Incamminandomi lungo
I boulevard della sera



Asia

lunedì 1 novembre 2010

*****


Devi riconoscere, che se sono incespicata in quest’ultimo periodo, non è del tutto colpa mia. Innumerevoli stati d’animo hanno accerchiato questa vita.
Perdonami, se non ho mai parlato e descritto il profumo di un fiore, non ho avuto la possibilità di farlo. Così, come non mi sono sciolta in dolcezze come la neve dei tuoi monti, semplicemente perché considero questa stessa vita priva di teneri accorgimenti. Ho tracce di formalità - ovunque. Torno spesso sui miei passi, cercando di realizzare qualcosa di indelebile, una qualsiasi mappa del mio trascorso, sempre suscettibile di miglioramento. Mi proverò domani.Rinnovami i tuoi assensi.L’amore offeso è un dolore atroce, è un viaggio senza mai vedere le stelle. Non riuscirò dimenticare oggi – difficilmente. Non voleva essere quello che poi è stato. Me ne dolgo. L’osservazione era nata con uno spirito diverso. Poi la mia natura ”possessiva” ha esploso. Non ambirmi. Per parte mia, esplorerò ancora il tuo mondo, riscattandomi. Ruberò ancora un sorriso alle tue labbra, fosse l’ultima convalida della mia vita. Costruirò ancora quel nido, là tra il folto più folto, ti accompagnerò tra le sue piume morbide, invitanti. Non sarà il mio nido, verrò solamente a trovarti lì, amore ideato.

Buonanotte voce.




Asia

domenica 31 ottobre 2010

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*****






Rendi grande ciò che hai scritto. La poesia è cibo per un’anima grande, e tu sei generoso.
A tutto c’è un giudizio. Nel dolore l’anima comincia a tradurre la prosa della vita, elevandosi oltre le piccolezze dell’attuale. Splendido amico, le tue parole mi addolorano profondamente l’anima.

Mostrati a quel prato, guarda la valle, il suo lontano pendio, non è miraggio, ti parla. Poniti in ascolto, domani sarai più ricco.


Il mio affetto ti è vicino.


Asia

*****

Esisti - sei nel mio “oriente”


Esercito il cuore alla reminiscenza
Disfacendo l’idea
Alla presenza di un’ombra
Confusione
Tra nebbie avvolgenti e l’io migliore

Ho notizia di te
Straordinariamente fragile
Incredibilmente mite
Qualcuno mi assicura sincero

Certa della tua presenza
Mi faccio da parte
Grandi cose ci attendono
Alti valori
Esuli in questo inesistente

Domini prepotentemente
Questa idea
Che nottetempo
Assume le tue forme

Dialoghi
Aperti con l’essenza



Asia

sabato 30 ottobre 2010

*****

E’ una malinconia dolce
Quella che mi avvolge
Ripenso ancora a ieri sera
Rivivo ancora il tuo sorriso
Adesso che ne sono priva

Albagia
E’ il suo ricordo ad afferrarmi per mano
Ed è sempre lui – a impedire il pianto
Osservo tra le ombre silenziose
Le vedo allungarsi sotto il raggio obliquo
Percepisco il crepuscolo fuggente

Sei la mia vita
Te lo avevo detto?
Ora lo sai - accetti?

Con te rivivo i Fauni di Roma
Con te rivedo le Driadi nel bosco
Con te respiro l’aria leggera degli Albatri Oceanici
Accendi sempre questa fantasia
Accendi sempre questa fede antica

Sei la mia roccia spigolosa
Sei la mia grotta - Vi soggiorno spesso
Sei la mia flora incontaminata
Sei colore - bacca vermiglia

In questa foresta dai colori autunnali


Asia

venerdì 29 ottobre 2010

*****

*****

Forte
Trabocca di speranze in speranze
Questa volontà
Quando di te interroga la mente
Quando su di te intreccia i suoi pensieri

Fuori pericolo convivono qui
Tesse ancora per te mentre ascolta la voce
E nel silenzio dipana la matassa
E ogni notte la avvolge nel segreto

Dinamico
In queste profondità
Nonostante te



Asia

giovedì 28 ottobre 2010

*****

Solo a te, è permesso di ricordare questa visione onirica. Manterrò vivo questo sogno, non scomparirà, nonostante si nutra di silenzi, sappi – che i sogni profondi parlano di te. Mai sdoppiato nelle pagine antiche, acquisti nel tempo sempre più valore. E’ ancora presto per dormire, tarderà il mio sogno.
Mi chiedo quale evento rievocherà dormendo, quale evenienza, quale voce quieterà lo spleen. E’ un limite invalicabile, spinge verso il levar del sole, attonito sempre, dall’immaginazione fertile, grande, da improntarti in questo vivere. N’è prova l’infinita gratitudine della tua reale presenza.
Nell’illimitatezza di un miraggio, dove i sentimenti vivono come carezzevoli brezze.

Ho abbracciato tutto ciò che potevo, albe, nuvole, nebbie, tramonti.
Tutto indiviso per fartene dono.
Accettalo è pieno di luce.

...tua


Asia

mercoledì 27 ottobre 2010

*****

Quando l’immaginazione è disattesa:

Confido nell’ospitalità della Natura
Attraverso lo sguardo sui monti
Nella loro splendida e immutabile stabilità

Spero nella notte struggente
Nel malinconico riposo
Nella lettura
In quelle verità sancite
Che per tanto tempo hanno occupato questa ragione
Struggendola

Ritrovo me stessa in quest’affetto
Nelle parole non dette
Avendo in mente di dirtele
Aspettando solamente il momento propizio

Rinviando il tutto - senza disattendere l’idea
Che riposta in qualche posto speciale
In uno scrigno segreto - dove il tempo è durevole
E all’anima strappa una promessa
In quel qualcosa che sappia d’eterno
Come il sussurro del mare
O delle montagne tuonanti

“Va’ pel tuo grande cammino!
Le stelle che tu incontri
Son della tua natura –
Poiché le stelle son solo asterischi
Per indicare la via di un uomo” (ED)



Asia

martedì 26 ottobre 2010

*****

Dimmi Ami
Dove riposa il tuo sguardo?
Se la tua gioia è pari alla mia
Nel sapere della tua esistenza
E’ una percezione amabile
Non mi allontanerò mai da questo sentire che ancora oggi, occupa l’intera vastità.



Per i tuoi occhi
Per il tuo viso mansueto
Ho perduto il mio sguardo
E non v’è possibilità alcuna di farmi rinsavire

Eppure
Sento di essere rimpicciolita ancor di più
In questa piccola esistenza
Sempre più distante dalla mia stella
Sempre più distante dal sole

Idealmente
Divido con te questo mio tempo
Ti abbraccio forte
Ti bacio anche
Scivolando tra le tue braccia
Con l’intenzione di farti cosa gradita

Ingegnami tu - quelle difese
Per non morire - per non morire
Aiutami ad annullare questa volontà
Per non ammetterla all’insulto del tempo
E’ difficile aspettare
E’ difficile sperare

Mi fa male questo silenzio
Mi scava dentro
E ahimè non ho risposte
Né lo stato d’animo appropriato
Per favore tu
Toglimi quest’apprensione
Confido nei privilegi del tuo cuore
Che riconosco infinito

Amami - provami affetto
Ora - che ne avverto elevata l’urgenza


Asia

*****

Sposami davanti al Dio della foresta, passami questi eccessi del cuore mentre alloggi altrove con i tuoi colpi di testa, con le tue titubanze - Vivono qui. Rafforzano il vincolo, consigliati dall’aria, risiedono in questa memoria che ti avverte perfetto, nell’imperfezione ereditata. Così, precipiti negli impulsi della coscienza.

Immersa nell’antica sofferenza, accettata, come qualcosa di mutuo rispetto, si offre a quel qualcosa di maturo oltre i limiti dettati dall’amore. Ti ha vissuto così questa donna, così ti vive ancora. Nelle inquietudini, nei nervi tesi, nelle incertezze, esplorate sino al confine dell’insondabile, con smisurato affetto, in quest’amicizia. Tenera e solidale. Che è, che vuole decollare, pur con suoi limiti, le sue incompiutezze.
Naufraga in un mare che non sa riconoscere, stanca, vuole rivivere l’antico splendore, recuperando il senso della concretezza, dello scontro, se necessario, afferrandoti per la mano.
Per arrivare al dunque, bisogna essere in due. Sempre più difficile concentrarsi in quest’attenzione, se la tua figura si allontana sempre in quel crocevia. Lascerò la porta aperta stasera, nel caso tu voglia ritornare sui tuoi passi. Qui, al riparo dei venti,dell’indiscrezione, l’amico raggio risplende ancora.
Qualcosa mi dice che tornerai visibile a questa memoria, non appena la timidezza lascerà il suo posto all’eventualità.
Per ora resterò in disparte, posando il mio sguardo sull’autunno che incombe, su questi anni che passano, sulla nebbia che tutto avvolge, comprese le risonanze e questo dire silenzioso sotto un cielo che promette acqua.


"Grande è il mio segreto - ma è bendato -
esso mai mi sfuggirà
fino al giorno che la custode stanca
lo condurrà oltre la tomba a te" (ED)


Tvb

lunedì 25 ottobre 2010

*****

Caro Ami
La memoria è un registro splendido e smisurato. Solo che, a volte, appare troppo lontano il tempo – colpendoci, e i ricordi si fanno più delicati.

E’ notte fonda
Fuori - palpiti di vita
Armonie
Ho lasciato gli occhi nel tramonto
Nella sua avvincente atmosfera

Piace a quest’ultima stupire
Molte bellezze sono qui fermate
Così - tra un colle e l’altro
Questa meraviglia
Esibisce le sue stelle
In un clima che sa, riconosce l’attesa

Offrendoti questa cartolina
Con immagini che s’impongono
Ombre - a ridosso di dune
Montagnole sonnolenti
Silenziosa io
Manipolo la vita con stupidi frammenti di poesia

Straordinario vedere
Straordinario sentire - nelle regioni di me
Mai separate - ti raccontano
Riferiscono dell’intelligenza – della vitalità
Nelle surreali energie
Offrono canyon
Posti a controllo di questa fantasia
Che la fiancheggiano
Con la sola forza della determinazione

Per tornare poi - più visibili a te
Quando la luce del giorno si attutirà
Lasciando spazio al buio – di notte
Dove tenerezza e ostilità
Lottano
Per la sopravvivenza nel tuo cuore

Tu sei molto occupato per inviarmi un sorriso?




Asia

domenica 24 ottobre 2010

*****

Fieramente avversa alla Sorte
Nella morsa del silenzio vivo

Considero te un privilegio sempre
Ovunque e in ogni modo
In questa vita raccolta meditativa - vivi

Presente in questo nutrimento
In questa polvere - mai esonerato - Vivi
In quest’aspirazione
Sintesi compiuta errante fra i campi
Tra i meno abbienti
Tra gli afflitti - vive mai avvizzita

In questa capacità - vivi tu
Nella misura in cui ti fai raggiungere
Nella capacità di lasciarti prendere
Coccolare - Amare

Nell’intesa spontanea
Nella levità del mio canto
Nella bontà del sogno

Grazie


P.S.:
Un dono non può essere ricusato - ed è preziosità ancora più elevata se è una vita umana.
Non sentirti carnefice – ognuno sceglie quelle libertà, e tu sei magnifico.





Asia

*****

Sono io che ringrazio te, sei semplicemente magnifico.
Per tua bontà, e non per mio vanto, mi ritengo una persona incline alla poesia con la semplicità che mi distingue. Amo la poesia più della mia stessa vita, ed è di grande conforto sapere che ci sono persone come te, che si avvalgono dei miei poveri versi per sentirsi di nuovo a casa, uniti nella gioia nel dolore. Ritrovarsi come un gradito ospite nel salotto di casa è molto bello e gratificante.
Quindi il merito va a te.
In avvenire ti leggerò ancora. Per quello che posso, farò del mio meglio per allietarti ancora.
Chiamerò per nome gli oggetti, e anche le persone, riempiendo lo spazio con la muta presenza dell’etere, chiamando quel qualcuno che non conosco con il nome dei miei affetti.
Ma questo tu non puoi saperlo. Io sì.
Sei grande, ma non ti montare la testa.
A presto leggerti.

sabato 23 ottobre 2010

*****

Ho nostalgia del tuo affetto.
Vivo il tuo disagio. È talmente fosforescente, che non ho mai assistito a una luce così palpabile.
Naturalmente - sono io che colgo questa riflessione, avvertita quasi come un’angoscia.
Tutto ha una fine, malgrado me. E’ noto che, a ogni abbondanza, segue un periodo di carestia.
Ho imparato a vivere in solitudine per meglio comprendere in quale dove affollano i tuoi pensieri.
La lingua è incollata al palato, il suono della voce è spento. Una volta conoscevo la tua anima,
era spontanea, si apriva al dialogo senza nascondersi, facendo trapelare le sue ansie.
Le distinguevo tutte. Ravvisavo nella tua sensibilità – la gioia di vivere che avevi.
Ricordo come mi parlavi della tua cara mamma, la telefonata dei suoi novant’anni. Dio che felicità far parte della tua vita, condividere le tue gioie, le tue piccole e grandi serenità. Raccontandomi di quelle corse in bicicletta, tra gli amati monti.
Poi – improvvisamente la lunga assenza, quella malattia, ed io frenavo questo mio istinto, tu non eri solo, vivevi per i tuoi impegni, mi restava una sola possibilità: pregare, n’ero consapevole.
Così pregavo – t’infondevo coraggio come potevo, non eravamo ancora alla fine della nostra splendida amicizia. Grata al mio Dio che ha esaudito le mie preghiere, tanto da restituirti a noi, alla mamma amata, ai tuoi figli – a me – a lei, soprattutto a lei, che tu mi dicevi: “Mi ama”.

Sempre qui – Ami, adesso come allora
Con il fiato stretto alla gola – ti scrivevo.
Anche ora è così, scrivo del bel tempo qui alla Rocca, della bellissima natura che mi circonda.
Scrivo per non morire, sdoppiando volutamente, questo mio cuore.
Altri capitoli, tutti per te dolorosi - troppo dolorosi. Ed io sono ancora qui, a scrivere per te - per quello che io posso fare. Quello che la mia sensibilità, il mio affetto, il mio dolore, dettano in questo momento. Adesso come allora. Conosci i miei limiti. Ti sono vicina, molto di più di quello che tu puoi immaginare.
Anche ora.
Poi - improvvisamente il silenzio
Una lunga attesa
Una notte profonda
Accolse quest’affetto

Riconoscendo quel cammino difficile
Entrambi
Celando le preoccupazioni
Ognuno di noi due - cela all’altro la pena
Di ciò possiamo riempire lo spazio
Ma non è tutto - c'è dell'altro
Restano le promesse. Oh! Sì, quel nostro ratificare il bene.
Ricorda il mio aquilone.

Ricordo come te in quel tempo - apprezzavi questa prosa
Dimmi Ami – ricordi ancora?
Mi è di conforto sperare.

Buonanotte a te.



Asia

venerdì 22 ottobre 2010

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Al Cielo di Anna Lisa

Mi ricorderò dell’affetto della tua Valle.
Nella giovanissima vita, rivedrai gli amati colli, i tramonti sulle cime innevate, le gole, le lacrime di questi occhi.

Anna Lisa è un dono dal cielo per gli amati genitori, i nonni, gli zii.
Formulo per lei, e per tutti i suoi cari, gli auguri più belli.
Sorrido quando penso alle sue piccole manine, ai suoi teneri occhi, al piccolo batuffolo tra i merletti.
Mi chiedo già, se amerà la poesia, è un piccolo brivido.

Lo stesso che provo nel sapere che puoi accarezzarla.
E’ una gioia infinita. Difficilmente dimenticherò questo “Dono” amo tutta la famiglia, poiché riconosco che la famiglia ama me, da sempre. Grazie.

Sono felice per te. Amala. Uno zio deve anche viziarla, coccolarla.
Hai delle responsabilità, devi essere presente, così, con tutto l’amore che hai per tua sorella, per Pietro.
Sii tenero Ami. Tenero come ti ricordo io.
Felicitazioni ancora.
Ti sono vicina.
Dai un bacio per me ad Antonella.
Dille che è stata “Grande”, e che la “piccola” la sento un pochino mia.
Ti fa piacere? ti fa piacere se la amo quanto te?
Non ho pretese, solo volervi bene.
Grazie per questo dono.
La prima notte di stelle è per Anna Lisa, stasera.

Domani, le osserverà con lo stesso amore dello zio – dell’amata nonnina – e modestamente di quest’adulta zia.
Sii portavoce di ciò che è bello.
I bambini credono a tutto.
E tu hai molta fantasia, non perderla in giro per il folto.
Mantieni alto il tuo livello, alto principe, ora che hai a chi narrare le tue favole.

Io le attendo ancora. Ho fede!

Il mio affetto.

giovedì 21 ottobre 2010

*****

Ritornerò qui ogni giorno
Trovando solo nella mente la nostra casa
Non ricordavo che il tempo
Così, com’è gestito dall’uomo moderno
Avesse avuto un termine

Per certo - proverò quel vuoto
Nessuno più aprirà la porta
Anche se nessuno potrà smontare
Quello che noi abbiamo elevato
Ogni sera – prima di salire le scale
Tornerò a te con il pensiero
Non nutrire dubbi - quello che è stato - è
Domani vivrà ancora

E’ un cuore che ama ciò che non ha
Ma non resterà immobile nel desiderio
Aprirà le finestre con la stessa identica speranza
Che l’ha alimentato per anni in questo corso

Assieme osserveremo l’alba
Là – nel punto giusto per plaudire
Dove guardammo il monte nello stesso senso
Sarà più pallida la luna in estate
Più luminosa - nelle notti gelide e lunghe

Alzerò lo sguardo
Cercando la costellazione del Cigno
La avvolgerò di attenzioni
Giocando con la mia memoria
Mi piacerà osservare il suo spazio
E nel farlo
Ti invierò la buonanotte




Asia

mercoledì 20 ottobre 2010

*****

“Mi dono con gioia, Tu non accettare con tristezza”.
Trascorrerò in silenzio questo tempo. L’assenza di te mi toglie la voglia di proseguire il mio viaggio.
Di proseguire oltre alla notte.
Passano i giorni – ma non accenna a diminuire questo disagio. La nostalgia è sempre più presente - Partecipe.

Si ripresenta sempre più vasta - più dolce – più inquieta.

Più volte scrutando il cielo della Rocca (nelle sue serate migliori) ho frenato il pianto, dilatando doppiamente queste pupille, sensibili, alla visione sconfinata di quest’Universo.
Così lontano, così sentito in quest’essenza.
Il segreto di questo sentire è di non rifiutarsi mai, osservare intensamente tutto ciò che vive.

Gli occhi dell’immaginario sono più profondi, la pupilla è più ampia, a loro, non sfugge nulla.
Ci s’incontra, ci si saluta, io vengo da lontano, e tu?
Cosa fai? Quali legami, etc.

Così – sì cerca sempre quella rappresentatività, che fa il distinguo.
Ho imparato a leggere, meno a scrivere, mi dico.
Quale legame scrittrice? Qual lettore? Quale?
Sento questa debita distanza.
La avverto sai?
E tu?

Buonanotte Voce.

*****

Tu, devi essere altrove, per non inviarmi un saluto.
Resto in silenzio, raccomandandomi al tuo affetto.

Buona giornata Ami.



Asia

martedì 19 ottobre 2010

*****

Esistono fili di ghiaccio
che nessun sole riesce a dissolvere
e tenaci schermano il pensiero

Esistono laghi profondi come il mare
e con sponde sicure
a cui approdare

Ho reciso fili come steli di margherite
Ho nuotato in mari circoscritti

Una cosa sola
è rimasta nel cuore
l'amicizia che ci lega.


f.to


Mio caro Ami
Risponderò con questa frase nota:
“Sei un intimo mistero, di amore e di gioia, fortissimo”.
Ti mando il cielo nitido di Roma, è meraviglioso oggi.
Così, com'è bellissima, la tua poesia per me.

Nel frattempo, aspettami nell’attesa, accoglimi dentro, quando mi vedrai arrivare.


Asia

*****

Non andartene da solo - con te porta questo pensiero




Il chiarore dell’alba
Conferisce al nuovo giorno
Una pennellata d’autore
Lieve come sa esserlo la nostra esitazione
Assomigliante alla gioia del cuore che mi regali
Grazie al sottile frutto dello spirito



Asia

*****

Pensieri vocianti
Si aggregano alla tua anima
Sottraendosi
A questa volontà
Sorvegliante attenta
Della tua vita



asia

lunedì 18 ottobre 2010

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Anche se non ti raggiungerò mai, sento il bisogno di scrivere qualcosa.
E’ verità. Vivo la mia sofferenza. Non scomparirà a breve. E' mia soltanto. Non desidero disperdere i suoi petali neri, mi appartengono tutti, così, come la gioia che l’ha resa possibile.
Non rifiuterò l’amore, né amare. Versano in una scatola chiusa, i piccoli cristalli di sale, condannati a essere, nonostante il loro peso, sono accompagnati da amore.
Non riescono a volare – né a raggiungere la luna stasera. E tu, non ritirarti come un viandante a guardare quelle torri, la Natura si sa, non si lascia sfuggire alla nostra ammirazione. Lei è immutabilmente sapiente. Piuttosto, guarda quello che non vuoi vedere, chiudi gli occhi questa sera, la luna ha una sua vita celeste, ed è difficile senza una luce interiore osservare i suoi coni d’ombra. Così, non pensare mai che questo cuore, abbia smesso di dispensare energie positive. La sua generosità è salva. Ha solo imparato a restare in disparte.
Un cuore grande non ha bisogno di luce riflessa, sa vivere della propria fiammella, e tu sei stato per lui un faro, un’improvvisa scoperta.
Ho lottato invano per reprimerla, ma si è diffusa rapidamente, come un suono vicino, una musica che amo.
E’ in quei momenti che sento, e scopro, l’intimo significato.
Così, corteggio quel fiore - o più semplicemente, trattengo per me una sua piccola foglia, che in un qualsiasi momento possa accarezzare, proprio come fa il mare con un sasso, non ottiene risposta, ma la sua carezza lo leviga.

Buonanotte giorno - avverto l’eco distinguersi

Non ho cambiato la serratura
E se ben ricordo
Ti ho donato le chiavi qualche tempo fa
Ho imparato a parlare con i fiori
A immaginare la tua presenza qui
Comunicando con la tua stessa ombra

Quando vuoi - puoi approdare
Avverto già l’eco distinguersi
Come se volesse indicarmi il punto
Noto soltanto al destino
Se credi - puoi rimanere
Non chiedermi la disponibilità

Sarebbe una gioia epica


Asia

domenica 17 ottobre 2010

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Non si addice alla tua anima fingere.
Questo comportamento non ti qualifica. Né è riconducibile alla poesia di tutto ciò che ti circonda.
Mi dispiace, dover dare sfogo alla delusione, è il tuo atteggiamento che trovo fuori luogo. Scopro sempre qualcosa di nuovo, soprattutto, quando è implicata la tua anima. Anima che mi ha accarezzato per lungo tempo, che tra l’altro ritengo altamente sensibile. Ora tutto l'insieme cambia.
Volare è un volere sublime per questa donna. Lei voleva essere accolta in un momento di disagio, conferito da un’essenza non presente, seppure non lontana.
E’ stato un incontro della mente, dove entrambi, non volevamo essere visti.
Nel frattempo, ho sentito il tuo dolore, tu hai posto l'accento sul mio.
E’ stata, ed è, una percezione avvertita tra un pensiero e un altro a riscaldare questo cuore, affinché non smarrisse nuovamente in quel cibo, offerto dalla provvidenza a favore di quelle notti interminabili, dove la fantasia si propone, senza il dovuto ricordo, o meglio, stringendosi al quieto disagio.
Basta Ami, mi fa male il cuore.
Placo la sofferenza nel tramonto della Rocca.
Domani è nuovo.
Tvb


Esaminerò la tua sofferenza
Nei particolari
La prenderò su di me
Con queste mani
La vezzeggerò

Ti conquisterà questa Donna

Ti parlerà di alcune possibilità
Accogliendo il tuo sfogo
Come qualcosa di suo
Da consegnare all’oblio

Così sarà per l’inquietudine che ti schiaccia
Per l’orgoglio che non ti consente di comunicare
Tempeste
Per i tuoi giorni
Per i tuoi sogni

Lì - in quel terreno fecondo
Privo d’accumuli
Si muoverà nella penombra
Riequilibrando il limite
Bisognoso d’attenzioni



Asia