giovedì 30 dicembre 2010

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Non dormirò stanotte – veglierò in ascolto della vita. Chiederò perdono al vento per quest’affetto che ti ha tolto dal senno, che ti ha portato lontano. La notte chiederà di colmare questa solitudine a Eco che mi riporti la tua calda voce. Farà questo fino al tuo ritorno, adeguando i silenzi.
Solo dopo, con il tuo permesso, ti abbraccerò.
Sai - una parte di te
Anima la casa
Come una consuetudine
Vive questi spazi

Disciplinati
Mai invadenti

Naturalmente - è un vecchio pensiero - che vuole rendere omaggio all'antica "assenza".


Asia

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Nulla può alterare questa vita
Che non si sottrae al tuo affetto
Avvicinandolo
Con il cuore avvolto ancora nei sogni
Timida
Lo abbraccia




asia

mercoledì 29 dicembre 2010

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“Scruta del cuore gli occhi”

Non pensavo di contemplare ancora questa solitudine
Volgermi di nuovo a questo monologo
Ti prego di non farlo tu
Potresti intravedere quelle lacerazioni
Prendere forma nelle parole

Non sono tutto - appaiono
Molto spesso nascondono ciò che avvantaggiano
Non c’è autorità
In fatti di cuore - nessun’altra via è demandata alla ragione
Delegittimata

Tu
Notane l’armonia - la sostanza
“Scruta del cuore gli occhi”
Poni attenzione all’io - alla fragile impalcatura

E’ fondamentale
Ritrovarsi nell’essenza delle cose
Emozionarsi ancora
Per parte mia lettore
Cercherò l’io attraverso di te
Così - come cercherò Dio attraverso l’ignoto



asia

lunedì 27 dicembre 2010

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T’invito - che bisogno c’è di avanzare rapidamente
Fermati
Non scalare la sommità in fretta
Non improvvisarti rocciatore
Allenati un po’ - prima
Riserva per me le tue emozioni
Trattienimi
Se puoi - frena questo mio entusiasmo
Decelera questo limite

Pur vivendo altre emozioni
Valuta l’importanza
Non combattermi
Non fronteggiare la vita
Non contrastare me

In questo periodo
Sono ancora più semplice
Più vulnerabile agli attacchi
Tu - non disertare la mia poesia
E’ un mondo disgiunto
I suoi luoghi sono ravvivati solo dalla speranza
Esistono lì
Tu ne hai la dimensione

Con quanta solitudine dispongo il motivo
Che nella notte prospera
Aggiungendo male a questa sensazione

Buonanotte giorno
Notte notte giorno - da me



Asia

domenica 26 dicembre 2010

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Ti prenderò per mano
Ti mostrerò dove vive il silenzio
Dove l’anima si concede una pausa
Affidando all’etere un respiro lieve

Ti afferrerò per mano
Se solo tu lo vorrai
Ti esibirò il mio paradiso
Dove l’Ambrosia è nettare parsimonioso

Ti prenderò per mano
Conducendoti là
Dove l’armonia accresce i silenzi e questa fiducia

Dove la possibilità di esistere è migliore
Nessuna tentazione qui
Nessun silenzio è refrattario
Nessuno qui è più desiderato di te
E’ fede questo raccontare

In questo viaggio
Chiamato presente



Asia

giovedì 23 dicembre 2010

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Presa dal silenzio – vago
Inseguendo i pensieri
Inginocchiati davanti al forte sentire
Tacito e ricorrente

Passato ad arginare il male
Lo stesso sogno
Riporli con cura tra le pieghe di un cuscino
Nonostante l’amore
Quantunque me

Sostano in questo ragionare
Qual vento che non lascia traccia di sé
E - a volte – il respiro toglie
Tanto da non aver più fiato per parlare

Trovando nelle intricate maglie del tempo
Gli incanti di un trascorso
Che se pur breve - è stato vita
Vita disegnata qui
Su di un foglio bianco
Con la sola forza evocativa

È così per tutti
Quasi a nascondere quei solchi immortali
Profondi e fragili
In balia di un istante
Chiamato vita




Infiniti Auguri a chi lègge di me. Asia

domenica 19 dicembre 2010

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Cara Sara,
Inizierò a dimostrarti come tutti i sentimenti che dilaniano l’anima – radicheranno più profondamente – laddove – non s’interviene radicalmente alla loro espugnazione. Cara amica, l’anima si gongola nel dolore, lo ingigantisce al punto tale, da “nutrirsi” di quel cibo amaro. Un Vate del passato raccomandava di non assecondare il dolore – che si adoperava per quella “perversa voluttà di soffrire”. SENECA
Quindi, nutro per te la speranza di saperti più saggia che questo dolore agli inizi della tua vita sentimentale. Non badare alla sofferenza. Sappi che stai soffrendo per una persona speciale. Per una persona che ti ha dato in ogni caso molto. Poni, le mani nelle tue ferite, lasciale depurare, fin nelle profondità più dolorose. Ricorda che la carne rimargina da dentro. Come te, anch’io ho molto sofferto. Non mi sono risparmiata in termini d’affetto. Ma noto con piacere che è rimasto tale, nonostante tutto. La persona amata difficilmente ci appartiene, per il semplice fatto che la troppa confidenza ci allontana da quelle attenzioni che vogliono il sentimento immutato. Boudaleire, affermava che la donna che sì "Ama” è quella che non si possiede. Sinceramente condivido questo pensiero.

Dalla personale esperienza ho tratto beneficio. Non è in un’icona che si ama di più, o si è in compagnia d’amore soltanto per il semplice fatto di versare lacrime votive, bensì, quando di quest’amore, ne possiamo godere anche attraverso la sua felicità, vederlo felice. Ti accorgerai che c’è più felicità nel dare che nel ricevere. Mantenere alto il suo gradimento, non è che abbassi le difese immunitarie, al contrario, pare che le alzi e con loro la nostra anima si eleva. Dobbiamo tendere verso questa scaletta. Verso l’alto? Condividi?
Non chiudere il tuo cuore al conforto. Ci sono molte persone nelle nostre condizioni ma, poche che hanno queste capacità d’intendimento. Da qui, la mia esortazione.

Con fiducia, ti abbraccio.


Asia

sabato 18 dicembre 2010

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E’ un’anima inquieta
- quella che si offre al tuo sguardo -
Ha bisogno di te
Quindi – si ripete - ama replicarsi
Ascolta sempre Chopin nei momenti di te

Le sue romantiche musiche
Divengono una parallela nostalgia
Profonda – intima
Privata
Non lo sapevi?
Sono anch’io una malinconica sognatrice

Restami accanto in questo isolamento
Con la sua musica e te nel cuore
Questa mia vita è salda
Prende il largo la notte - nel suo dispiegarsi notturno
E si conferma al piacere della mente
Rinnovando queste sue fantasie – per te

E’ un’abilità dettata dal risveglio
Quella che vocalizzo
E’ la gioia assoluta del cuore dopo un riavvio
L’immagine che ho di te
Inaspettata e vera

Come questa musica
Briosa e spumeggiante
Romantica e incantevole

Solida nella sua ispirazione
Diretta a una ricerca espressiva
Poliedrica
Giovane
Introversa

Si propone a queste corde
Che avide e tese
Vincono sulle sconfitte
Muovendo verso la poesia

Le accogli?



Asia

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Sempre io a parlare di te, dei tuoi monti, del tuo mare, dell’aria che respiri, dei palpiti di vita che mi raccomandi, occupando uno spazio di tutto rispetto, oserei dire infinito se non fosse per pura semplicità che mi astengo da questa presunzione. Vivi in questa serenità che si racconta.
Non consentirò a nessuno di perquisire le mie stanze.
Nessuno scompiglio all’orizzonte, non temo il pulviscolo.
Tu non punirmi per gli istanti devoti - restano tutti.





Asia

martedì 14 dicembre 2010

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Ci sono cose che accadono in ognuno di noi, senza peraltro, averne fatta richiesta.
A volte ci chiediamo il perché della scelta. Solitamente, non troviamo una risposta, o almeno non subito, quasi allo stesso modo degli avvenimenti, accadono, quando trattasi di me, scelgono.

I migliori anni sono volati via. Così, come sembrano dissolversi le tue attenzioni.
Dacché è iniziata la fredda stagione, non faccio altro che scrutare la tua presenza silenziosa, talmente silenziosa, che non voglio disturbarla con i fieni novelli, o con i fiori campestri, sono appassiti anzitempo i fiordalisi, e i papaveri, hanno salutato da qualche tempo l’ultima spiga. Così come pure le margherite.

Tutto intorno viveva rigoglioso, Ami. Tutto intorno. Naturalmente, quest’attenzione confidava in una stagione rifiorente. Non è stato così. Hanno pigolato piano i suoi pensieri, così, come i piccoli nidi, troppo esposti alle intemperie per sopravvivere, hanno ceduto il nido alla neve, volando via.
Anche per le farfalle, è stata una brutta stagione, quella appena trascorsa. Le loro ali hanno assorbito troppa umidità nelle sere d'estate, e, appesantite dalla brezza, non hanno potuto colorare questo prato che, ora innevato, guarda verso il sole.

Solo questo pensiero, si dondolava all’idea di una presenza, ancora adesso dondola – restando in fiduciosa attesa.
Le tiene compagnia il cigolio del dondolo, mentre accorda, tacito il pensiero.
Immaginando un uomo, non alto, né robusto, dal sorriso contagioso, gentile, che le tiene compagnia raccontandosi piano.

“...Sai, sono andato all’estero con i ragazzi, mi è stato pressoché difficile avere un momento per me, loro si divertono, sempre pronti per nuove escursioni, altre visite, poi, sinceramente, ho avuto dei problemi con il PC, non sono riuscito a collegarmi, ma puoi credermi, sei in questo pensiero". Ti voglio molto bene, puoi credermi se ti dico che, rimani nel mio abbraccio”.
....

Non importa Ami, penso di conoscerti, e credo che tu abbia ereditato il carattere da tuo padre. Indimenticabile nel suo proporsi, sotto nugoli di farfalle.
Tu, una storia infinita, tra sfumature e sottigliezze.
Non ho viso per te, ma le mie cose sono reali. Continuano a struggersi per quel qualcuno assente, così penso all’ultima fioritura, fertile nei profumi.

Un bel campo
Tu mi venivi incontro
La notte era fragrante
E l’anima mia pascolava la valle
Chissà - se ti è dato ancora osservarla?





Asia

sabato 11 dicembre 2010

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Con il respiro lieve
E lo sguardo ancora assonnato
Saluto l’alba tormentata dalle nebbie mattutine
Pregna com’è della tua presenza
Si avvia a illuminare il giorno

Sopra la magica sfera
In lontananza saluta l’ampia distesa
La steppa
Le cime innevate
L’arido deserto

Non è ancora primavera - non è estate
Nelle giornate buie - volubile è l’attesa

Diversa nell’aspetto
Inquieta nel sentire
Temeraria sempre
Mi guardo dentro

Ricordando il sogno di questa notte
Quasi a voler rendere palese il mio segreto
Restavi nel calore calmo del mio cuore
In questo gioco in perdita

Riferisco che sei qui
Colto a sorpresa



Asia

venerdì 10 dicembre 2010

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Devo raffrontare questo credo, anche se, quasi sicuramente, non leggerai mai questa lettera.
Hai la forza dell’acqua, e come tale, vivi nelle profondità di questo letto.
Non soffrirne. Tutto richiama la tua attenzione e tutto è dedicato alla tua persona, e, ancora, tutto è demandato alla misericordia di Dio.
Quando avverrà questa separazione, so già, che di là da questo limite temporale ci sarà un ricongiungimento. E questa volta, la beatitudine sarà proprio infinita, così, proprio come la intendo oggi. Non smetterò mai di cercarti. Per me, sei aria, sei sole, sei pioggia, sei colore, sei attesa, sei linfa per la mia vita, sei riposo nell’attesa, sei gioia nella speranza.
Sei il tempo che scorre, la mia sana fatica, questa volontà.
Sei la mia anima.
Tu, per favore, ritrovati in questo.



Asia

giovedì 9 dicembre 2010

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Insondabile anima
Un alito di vita t’investì - esistendo
Sull’orlo di un sogno indugiasti
Capace d’amore - grande nel dare

Improbabile fingere in questo dono
Eroina tu - vestivi farfalle
Vivendo nell’ombra del tedioso lamento
Nel dolore profondo

Ti affidavi al sogno
Devota - Sapiente
Senza contendere
Restavi

Rimanevi
Nelle cose vissute
Sfiorando l’Universo
Nell’ossequio più deferente
Nella riservatezza assoluta

Devota
In compagnia di un pettirosso
Fedele
Ne coglievi la quiete




Asia

mercoledì 8 dicembre 2010

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E’ a conoscenza, questa tua amica, che i tuoi occhi sorridono quando la senti felice, e piangono quando la senti triste. Com’è vero, e giusto che sia così, che non potrebbero piangere per lei sempre.
Così, cercherà di inviarti isole migliori, flauti degni del tuo fiato, delle tue note, del tuo calore. Affinché tu, ”...possa fingere una pena che non senti per rispondere a quella pena che lei prova”.

Accetta il suo affetto e questo scritto modesto.


Isola a me nota
Ricolma di echi familiari
Così unica
Così verde
Così infinita

Ampio rifugio trovo tra le tue colline
Grazie per queste foglie
L’ho trattenute in una scatola chiusa
Per il giaciglio dei miei sogni

L’offerta di questo dono
Supera ogni fiducia
Ogni attesa
La natura che più amo è nei colori

Di te ho la gioia dell’affetto
Di te ho momenti irreali
Di te ho accumulato le Ere
Di te ho i giorni trascorsi

In questa solitudine contemplo un’affascinante riflessione
Verso quella parte di te che non conosco ancora

Vivo in ogni tuo respiro
Vivo in quella casa non raggiunta dalla noia
Vivo fra la tua gente
Sovente tendo la mano
Più volte...

"Evitando il clamore di un’infinità”




Asia

martedì 7 dicembre 2010

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Mio caro Ami

Stringendo a me questo investimento, fugo la notte, la voce inspiegabile dei fantasmi, arricchendo la stanza di scorci colorati, senza mai uscire da quell’intimità, né perdere di vista il mondo e le sue tante voci, così incerte – dolorose.
Sovente, sosta in questa memoria il tuo pensiero, attraverso il mesto sentire, conoscitivo e complesso che vuole reale e viva questa vita.

Stravincere, sul “mondo piccolo” sommamente chiuso – dissimulatore - veramente agli antipodi da questa realtà oltremodo testata.

Momenti che parlano in anticipo, consapevoli delle sensazioni dell’anima.

E' il mio unico investimento.



Asia

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I miei fiori sono per te
Occhi a mandorla
Dal colore delle castagne

I miei fiori sono appena raccolti
Sono per te
Hanno sostato a lungo
Sul mio cuore
Ora - le tue lunghe mani
Possono trattenerli

Nel loro sussurrare
Ti racconteranno d’albe bianche appena rosate

Di cieli azzurri
Di nebbie migranti
Di sole caldo
Di notti stellate
Di luna piena
Di preghiere silenti

Sono i miei fiori per te
Non hanno null’altro da raccontare
Né altre devozioni da aggiungere



Asia

domenica 5 dicembre 2010

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Il mio cuore è sereno Ami.


Tutto ciò, che può ferire l’anima tua è stato rimosso durante queste ore.
Aleggia in me la speranza di non aver combinato qualcosa d’irreparabile. E, in ogni caso, sappi che affronterò la vita come sempre ho fatto, in altre parole, con il cipiglio di stare nel giusto.
A breve, sarò ancora più sola. Nell’occasione, potrò dedicarmi completamente a questa viandante. Vivrò una vita ancora più semplice, silenziosa, affettuosa, verso chiunque mi vorrà un po’ per sé, donandomi un po’ del suo amore. Oggi ho ricevuto un file bellissimo, che tralascio volutamente per non sminuirne il valore, considerate le attenzioni e la privacy, dove sfogliando tra sue pagine, ho ritrovato una frase conosciuta. Caro Ami, per un istante ho voluto prendere in considerazione, che fossi tu, l’amico speciale, ma ho rimosso quest’idea (perché negli ultimi tempi non mi hai più voluto scrivere); così, non senza sorpresa, ho pensato che la persona “amica” in questo momento veste una nuova identità. Fatto è, che ho lasciato gli occhi in quella meraviglia.
Ho la mia anima impastata di tante tenerezze, di tante solitudini, di mancate attenzioni, o disattenzioni, se credi, ma non mi fa difetto la sensibilità.
Assieme al mio cuore, ha gioito la mia anima.
E’ bello sapere che qualcuno sì prodiga per non farmi sentire la sua assenza.
Per farmi sentire avvolta da tenere attenzioni. Grazie. Chiunque si celi sotto quel Nick, denota una sensibilità notevole, e forse anche una conoscenza un po’ più dettagliata della sottoscritta.
E’ inutile, tutte le assenze pesano. Tutti gli oblii pesano in questa essenza. L’unico conforto è sapere che almeno tu, possa ricavarne qualcosa di speciale. Tu, che eri già da me, considerato speciale. Resto in quest’attitudine Ami.
Mi è di conforto sapere la persona speciale che in te vive.
L’allontanamento sarà duro. Ma non sarà impossibile da non accettare.
Tu hai alimentato questa piccola fiammella che si credeva spenta per sempre – ora sa che non è così – può ancora volere bene.
Nessuno shock - l’anima ha avuto bisogno dei suoi tempi. Ora sono di nuovo favorevoli. Così voglio sperare, così desidero per te.
Se puoi, se ti è possibile, torna al mio canto.
Sei stato il mio unico lettore. Vorrei avere quel primato. Prendi ciò che ti offro a piene mani. Ma ritorna alla mia poesia.
E’la mia anima. Poiché, tu hai voluto leggere la poesia che in questa esistenza vive. Gli altri, hanno soltanto voluto curiosare – mettere il dito tra le piaghe, a volte ferendomi con parole e senza scrupoli.

Unico nell’Universo.


Il mio abbraccio.

sabato 4 dicembre 2010

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Prende vita la notte
Tra l’ombra scura dei castagni
La luna riflette

Si allontanano le fatiche del giorno
Via dal caotico traffico
Dal dirigente inclemente
Dal collega “malato”

Via da una nube di smog
Da una "tavola calda" troppo affollata
Via – via – verso la sera
Verso il vento caldo del Sud
Al riparo della pallida sfera

Luci soffuse - lampioni isolati
Casolari silenziosi nelle stradine sterrate
Profumi di muffe
Microrganismi
Depositati dalle foglie marcite

Briciole per il mio pettirosso
Briciole di stelle per la sua fame
Come teneri fiocchi
Immutabili
All’occhio del profano

Non è così - E’ noto il remoto Big Bag iniziale
Caldissimo
Uniforme
E fu luce - separata la sua storia viaggiò - si diffuse

Ipnotizzata - osservo
L’ineguagliabile
Trattenendo per me il muto linguaggio
Che dolcemente ripete
“Tu di me non hai fede - non mi credi”
“Tu di me non hai fede - non mi credi”

Sorrido
Mai altare ha provato più memoria
Più santità
Non puoi vedermi Ami e il buio è onnicomprensivo





Asia

venerdì 3 dicembre 2010

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...

Se una donna, una donna qualunque, magari una piccola donna, sorretta da una minuta corporatura che divide l'elemento osseo dalle parti molle, dall’anima emergente dalla dura scorza, ti raccomandasse che, in questo preciso momento ha bisogno assoluto di certezze, ha necessità di quelle verità indelebili, che alla vita donano “ vita” e all’amore vigore, alla ragione serenità, cosa risponderesti?
E’ il mondo che la inquieta, nella sua efficace spossatezza.
Vuoi perdonare questa vivacità - questo dinamismo poetico che più volte spingono verso l’alto la sua fantasia, riconoscendosi in quell’impresa assurda che vuole “essere” più che ” apparire”?
Riconoscersi in quel significato profondo – vasto – nella sua altitudine?
Non lasciarla soffocare. Non abbandonarla facendola spazzare via dai venti gelidi siberiani che agitano ancora il suo cuore, la sua memoria, non lasciarla priva di speranze.
Nonostante il suo spirito indipendente, soffre. Soffre per quella carezza mancata.
E’ ancora un albero dolente, vuoi?
Non lasciare quell’immagine sfocata in lei, di te ha stima profonda, si fida.
E’ una moderata visione che ha del mondo, non tutto può succedere, pur qualcosa deve accadere, nel mutevole scenario della vita. E’ un labirinto il suo, si lascia esplorare nelle sue poesie – nelle lettere – negli aneddoti, tutte piccole peculiarità della sua vita che te le dona senza mentire.



Asia

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Non so se accetti questa mia inesorabile confessione, la gioia di questo cuore bambino, la recitazione in versi della mia esistenza, del mio amore l’estasi, la malinconica tristezza e questa solitudine. Dimmi Ami - accetti?

E’ un piccolo fardello che ho ereditato da madre natura, basta poco perché scateni un uragano, basta un piccolissimo diversivo nella quotidianità perché esploda questa fantasia - soffrendone.

Pigramente passeggio per i viottoli della Roma antica, ondeggiano come sempre le tue parole, le riascolto, e nel farlo, diventano un’immagine cara.

La tua.


Asia

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Ti ho lasciato un po’ me
Scoprilo - non sperderlo
Sfioralo con mani invisibili
Ascoltalo nel suo piccolo rivelarsi
Mi sentirai vicina



asia

mercoledì 1 dicembre 2010

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"Non pensarci, non parlare, per questo mi fido della tua lealtà, ma quando ci incontreremo di nuovo, cercheremo di perdonarci a vicenda"



Asia