sabato 27 novembre 2010

*****

Dottore - per favore
Prendi il tuo bisturi
Seziona questo cuore
Apri la corteccia
Rimuovi quella voce

Presto

Abbellirebbe una palude
Ma è avvertibile solo dal cielo



P.S.:
Ed io ero felice di trovarti così vicino, così vicino alla mia precarietà.



asia

*****






Senza voce - mi rinnovo al tuo pensiero.

mercoledì 24 novembre 2010

*****

L’anima un ambiente ricco


Ti ho cercato
Con fede – determinazione - in questa stessa idea
Ti ho cercato
Nelle profondità di questa coscienza
Ti ho cercato
Nella passione del cuore

Ti ho cercato
In un fiore - in quella Natura ineguale
Nel territorio boscoso – tra le sue alte colonne

Ti ho cercato
In prossimità dei crinali
Con mani protese
Occhi attenti sugli infiniti accordi

Nel mese in cui maturano le bacche
E le piccole foglie assumono dell’autunno il colore

Ti ho cercato
In quell’ edificio dall’ossatura solida – elegante
Di raffinata architettura
E’ un legame forte
L’anima - un ambiente ricco

Tutto di me ti respira nei diversi profumi
Nelle inimitabili tinte - vivi
Vivi in questa cornice
Sprovvista soltanto di “puttini alati”

Il mio cercarti
E’ un inno all’amore



asia

lunedì 22 novembre 2010

*****

Memorie


Mi sorprendo ancora - non occorre chiarire
E’ solo il Cielo un po’ più basso
Là – dove le nuvole sfiorano il Gigante

E’ un ricordo prezioso qui
Ho ammirato quel tronco bianco nella neve
Nell’interminabile silenzio
Profumava di linfa la corteccia
Della terra straniera gli aromi

Abitata solitudine
Accerchiami
Cingimi i fianchi
Docilmente
Amami

Con impressionante benevolenza
Deliziami
Memorie d’autunno
Lasciatevi cogliere

Mi proponevo vivervi – ricordo
Era dominante l’idea
O forse - solamente un’azione istintiva
Verso l’aria
Affidandovi ai colori ardenti dell’autunno



Asia

*****

Nell’anima
Nel suo spazio più intimo
Trainato da un’esile impalcatura
Con bagaglio e scorza
Sosti senza peso

Avvalendoti di tonalità appassionate
Vivi nel rosso acceso delle vene
Nelle sinfonie più struggenti
Protetto da ogni qualsiasi curiosità
Viaggi fra la vegetazione
Più appartata e solitaria

Senza fretta di andare
Rimani nel percorso
Sostandomi accanto
Aggirandoti con una poesia tra le mani
Davanti alla luce di una finestra aperta

Panorami

Ti appoggi al mio divano
Di sottecchi osservi me
Mentre guardo attentamente i pini romani
Il castagneto nei dintorni della “Città Eterna”
Sai - coltivo rose - giacinti – ortensie
Sopportando ogni asperità - ogni indifferenza

Tu - consideri ancora

Avida di noi - moltiplicherò questo tempo
Evitando di guardare la clessidra
Dominerò l’idea che ti vuole in questo mio mondo
Raccogliendo le immagini
Con la sensibilità che ti percepisce mio

Le fisso per te
Con l’esperto impegno della matita

Grazie



Asia

*****

E’ un suolo disuguale
Quello dell’anima mia
E ancor peggio ha perduto
Il suo smalto iniziale

Accomiatandosi dal giorno
Ha perduto i suoi colori
E ora - oziosa si muove assorta
Congedandosi anche dalla stessa notte

Perché suggerire alla mente
Quel pensiero immutabile?
Perché sognare quello che non si può ottenere?
Cos’è che mi atterrisce?
Se ogni attimo vissuto presso di te mi trattiene?

Vorrei che non vi fosse nessun minuto
Nessun esiguo minuto di questo tempo
Del mio tempo - che non mi riconduca a te
Vorrei non annoiarmi mai nel tuo pensiero

Ho ancora sete
E lo sa bene la mia bocca
Quant’acqua ingannevole guada il percorso


Asia

domenica 21 novembre 2010

*****

Per te il risultato più pratico
Ho atteso anni, notti, giorni
Pazientemente
Non trascurando nulla dei dettagli
Interloquendo con te
Proprietario distratto di questo cuore malato
Interagendo con te utilizzando i pensieri
La stessa linfa che le rappresenti

Mentre tu, ora, apparentemente sereno
Ti sei introdotto nella mia cattedrale
Con la complicità di una sconosciuta
Mi chiedo quale bisogno avevi?
Conoscevi già questo governo
Che si discosta di poco dal quel pensiero speciale
Rigoroso nel tempo

Recentemente si è lasciato manipolare dal tuo sorriso
Che sognava di incontrare in altre circostanze
Che non conosceva di fatto
Ma la voce ha fugato ogni dubbio
Rendendola povera
Spoglia

Non è abituata al dialogo quest’amica
La sua è una voce disarmonica
Che non può narrare quello che non ha vissuto
Ha una vita interiore
Affidata a un'eco sommersa
Gioiello nei sentieri dell’anima

Tutto ciò che aveva organizzato per te, si è reso deposto
Non meritava l’inganno
Anche se affettuoso - non lo meritava
E’ stata disattesa la fiducia

Noi - eravamo legati da un vincolo affettivo – ricordi?
Per te ho sempre desiderato il meglio
A causa di me - che non sono il meglio
Ti avrei stretto a me nei magri minuti
Trasferendoti un po’ di questo comprendere
Saresti stato un ospite gradito qui

Stasera non ha altro sollievo
Non presto più attenzione a nulla
Tu sei felice
E per sorte - a certe cose è abituata

Intorpidisce qui – questa donna - stordita
Dal cuore giovane e crepitante
E per il quale abbondano i silenzi
Elargiti come utensili dimenticati

In questi - nessuno sconto






P.S.:
Forse, quest’affetto, ti potrebbe essere necessario.
Se così fosse, lascerò sul balcone una sentinella, nel caso di un tuo prossimo arrivo.

"Buonanotte giorno"

venerdì 19 novembre 2010

****

Caro Lettore
Non capisco questa spietatezza nei miei confronti.
Perché questo boomerang deve necessariamente tornare indietro ferendomi doppiamente.
Ho difeso il mio amore. Sempre pronta a fare una difesa di questo tenero sentimento che nutro nei riguardi della persona che amo. E' difficile amare e pensare di dividere la persona, non trovi?
Ed è oltremodo sconcertante sapere che vai a trovare l'amore, e lo trovi impegnato in altri pensieri.
Mio Dio, cos'altro può accadere a questa piccola donna? Non ha, né ha mai, imprigionato l'amore.
E ora, ha perduto la dolce cometa, e come Danae, deve fare i conti con la coltre gelida della notte.
Quindi, dall'indifferenza del suo Giove non dovrebbe più vedere piogge d'oro e di madreperla? mio Dio! Il tutto per essermi schierata dalla parte del mio amore.
Che cosa dire: posso preparare una difesa? posso istruire il mio appello?
Posso farmi rappresentare da quella dolcezza che in me si cela, e che nulla vuole, se non restare accanto, fosse'altro che per poche ore, al suo amore?
Dunque, Io, persona splendida, stando al tuo enunciato, solo per aver preteso un po' di rispetto a questo straccio d'amore, devo subire tutto questo? Ebbene ora, se posso, celebro a mia arringa:

Non c'è amore più bello;
Non c'è desiderio più grande;
Non c'è denaro che tenga per guardare in fondo agli occhi del mio amore;
Non c'è ragazza meritevole di lui;
Non c'è stella, nebulosa, nane, giganti rosse, pianeti;
Non c'è fiore che per lui – questa Donna non avvicini;
Non c'è rugiada luminosa che non rifletta il suo volto;
Non c'è inverno silvestre che non mi parli di lui;
Non c'è autunno che non mi riporti i suoi colori;
Non ci sono alambicchi che io non desideri per lui;
Non c'è tramonto che non osservi per lui;
Non c'è poesia in questo sito, che sia meritevole del “mio” amare.

Come puoi pensare, sconosciuto lettore, poter giudicare tutto questo.
Infliggermi altre pene alle già conquistate sofferenze. Che cosa sai tu di me, della mia vita.
Mi chiedo se questa non è gratuita cattiveria.
Osserverò ancora quella cometa. La sua polvere, i suoi gas, le sue regaliti.
Ammirerò doppiamente tutto ciò che il mio amore ama. Chi può impedirmelo?
E' l'unica cosa di cui tu, sconosciuto lettore, non devi preoccuparti, né temere.

Ogni cosa è fatta e vissuta in questo cuore, in questa casa, come se lui fosse presente, ne fosse il diretto proprietario, non è colpa mia se questo non l'ha ancora appreso, se ha delle resistenze.
Non ho mai colpevolizzato nessuno. Solo ho chiesto di rispettare il mio amore, la mia privacy.
Dunque – tu lettore – non puoi entrare nel merito, attieniti semplicemente alle emozioni, non manifestare la tua esperienza difficile da collocare qui.

Chiarirò ancora: laddove dovessi perdere la sua fisicità, resterebbe il suo ricordo, mi adopererò per quello, perché esista, perché viva, poiché l'amore non venga mai meno.
Perché l’amore, a volte, può bastare a se stesso, e il solo parlarne che fa rivivere il sentimento.
Non è la quantità che può soddisfare l’amore, bensì, la sua qualità.
Non essere debitore di nulla: solo di amore.
E, credo, almeno sotto questo profilo, non dovrebbero esistere dei problemi.
Spero di essere stata esaustiva.
Non volermene, chiarire un atteggiamento dà sempre forza, vigore al sentimento. Ma per favore, se vuoi restare in amicizia con me, e voglio sperare di sì, poiché sei stato tu che mi hai investito di dolcezze, tempo fa, puoi restare, non hai bisogno di ratifiche in merito.
Solo, non parlare più di "raptus immaginatio" nessuna violenza è mai stata fatta all’amore.
Di certo non al mio. Amo gratuitamente per il piacere di amore, per il piacere del cuore, per incantare la mente, poiché in lui c’è amore, poiché in lui v’è molta dolcezza, molta sincerità, molto affetto. Ecco perché il mio, lo ritengo un amore importante, nel tempo, ha intonato un canto all’anima, mostrandosi nelle sfumature più accese, più impensate, facendosi strada fra i sogni ha imparato ha sognare.

Va difeso, perché neanche lui conosce bene in quale misura dona, né qual è la qualità del suo amore, ma credimi, è al disopra della possessività.
Predomina lo spirito - essendo tutt’uno con l’Universo. Quindi, sconosciuto lettore, per questa Donna l'amore va difeso, se così non fosse, verrebbe meno l'onore.
Non ha mai ostentato quest’affetto. Nè succederà domani.
L’ha tenuto nascosto da sguardi indiscreti; affidandolo sovente al raggio della luna; e molte volte ha chiesto scusa per il troppo amare.

Ora, se puoi, non ferirmi con un altro boomerang.
L’amore non è fatto per essere conteso, ma per amare.
E l’amata stella sole, non dovrebbe tramontare sul nostro stato d’irritazione.
Io non sono irritata. Il sole non è tramontato nella collera, bensì, ho espresso la mia gratitudine per la tua anima, e la gioia profonda per averti conosciuto, in fondo, entrambi amiamo l’amore, ma a nessuno dei due è dato di più, solo le peculiarità fanno la differenza.
Non volermene.
Grata alla sorte, t’invio il bacio della buona notte.

****

Tu - non hai chiesto commiato
Lo faccio io per te - adesso
Un sogno prenderà cura del mio piccolo bagaglio
Tutto avvolto nel silenzio

Ho con me la Polvere di Cantor
Due CD - Un testo scritto
Una raccolta di poesie
E’ un mondo infinito

I tuoi occhi da portare con me

Deve essere bello
Tornare a casa e trovare la tua voce
Ci sono solitudini che pesano
Non sempre quello per il quale
Questa Donna tende
E’ raggiungibile

Necessiterà di altro…
Basterà la debita resistenza mettendoci del proprio

Non chiamarmi al cellulare
La ragione
Ha dispensato il cuore
Dall’ascoltare quell’emozione
Accludendo l’affetto


Asia

giovedì 18 novembre 2010

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Non importa Ami, dove udrò il tuo canto; se sopra di un letto moribonda, o spumeggiante davanti ad un tramonto. Conosco il sapore della privazione, anche quando misteriosi echi si frappongono fra me e la Crosta. La tua anima mi vive accanto, “come un marchio del cuore.” Con te tutto diventa bello, tutto è colore, tutto è poesia.

Conosco unicamente questa felicità, non ho altro metro.

Ho soltanto la mia poesia. Anche nell’assenza, non avverto quella preclusione.
A volte, desidero per me quella condizione raffreddata elargita dall'unica certezza.
L’eternità mi userà favore. Finalmente, non si opporrà più a questo cuore.

Non ci sarà più questo intervallo dove gli anni offendono il corpo.
In quel mondo appartato, solitario e triste, per te, ci sarò ancora.

Dimmi Ami, presterai attenzione al mio occhio vigile, promettendomi sin d’ora che resterai con me... dividerai con me l'incanto quando verrà il tuo tempo?
Frattanto, immobilizzo l’io nella tua essenzialità.

Mi hai chiesto tu di scriverti, ricordi?
Ora sosto solo nel tuo abbraccio.

Grazie per quest’affetto che filtra le nebbie insistenti.



Asia

mercoledì 17 novembre 2010

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Ami
Ti manderò una frase celebre per ravvivare la tua anima.
“Non si chiama il chirurgo per lodare le ossa, bensì, per rimetterle a posto".
Le fratture del cuore, a mio avviso, sono le più pericolose. Vorrei aiutarti.
Vorrei chiederti di lasciarti curare. Posso?
Ieri sera, anch'io, come te, ero un po' triste, così ho provato a fare qualche poesia. Anche se qualcuno mi rimprovera questa “presunzione”.
Nonostante tutto, io, voglio cogliere la poesia in ogni dove.
Così, mi darò un contegno: ti prego di non giudicarmi severamente, in questo momento non lo sopporterei.
Te ne invio una, per il momento è così, mentre la leggerai, spero affiori un sorriso.
Sembra che le realtà più grandi si svelano nell’intuizione, molto di più che nelle stesse parole.

Dimmi: te hai intuito?

Per parte mia posso solo aggiungere che - non v’è poesia – né lingua usata - per un amore grandissimo; ogni frase suonerebbe stonata.
E' una conversazione segreta con l'io - chiedilo all'anima.


...Tua

martedì 16 novembre 2010

Il più attento lettore





Guardo lontano
Con questi occhi velati
Sprofondo nei ricordi
Innumerevoli disattenzioni
Ti sottraggono a questa fantasia

Ricordo come ti veniva incontro
Ora si spinge lontana
Destinazione ignota
Non offre spiegazioni

Condivide con l’aria la tua gioia
L’armonia di un canto
Di un sentimento

Offerto in pasto
Al più attento lettore

lunedì 15 novembre 2010

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Sono molto in pena.
Mi chiedo cos'è che t’incastona al silenzio. Cosa pensare? Io non voglio pensare a qualcosa di doloroso. E’ già molto doloroso non ascoltare la tua voce. Non oso pensare che tu possa passare dei momenti brutti. Voglio immaginarti nella possibilità di scambiare un saluto, magari un accenno al male che ti ha reso così vulnerabile. Come andare avanti? Ti prego, appena puoi, senza affaticarti, mandami un messaggio. Poi ti rimprovererò, quando avrai riacquistato le forze e la serenità per avere avuto la sfrontatezza di ammalarti senza questo consenso.
Ti voglio bene, non puoi ammalarti, quando ho ancora bisogno di te.
Ho vagabondato su di una stella per raccomandarti al Cielo, mi è stato promesso che faranno di tutto, affidandoti al meglio.
Ami, così mi soffermo, così rifletto.
Faranno di tutto le stelle amate, tu stai tranquillo, farò in modo che il tuo nutrimento non perisca, ora, se puoi sorridere, cerca di farlo, e per favore, non venirmi ad affermare che le mie cose non t’interessano più, se così fosse, scorgeresti questa Donna nella disperazione più assoluta, anche da lontano. Ora, obbedisco alla piccola voce che dentro di me ti chiama.
Coraggio, non assecondare il male. Tu sei più forte.

Buonanotte Voce.

venerdì 12 novembre 2010

*****







E tu mi pensi mai?

Ti penso sai
Complici i giorni di pioggia
I teneri ricordi – che ancora oggi
Adescano l’anima
In questo autunno da vivere

L’anima ha stravaganti ripari
Ricorda come le ore scorrevano felici
Forse tu più non ricordi

Più non hai memoria per i giorni di miele
Eravamo felici
Felici delle sole emozioni
Ci bastava il Cielo

Nomadi
Attraversavamo guadi - Rugiade
Raccogliendo sassi (cimeli a questo amore)
Recidendo piccole ornature
Era oro quel nostro stare insieme

Continuavamo abbracciati
Su percorsi impervi
Felici – del nostro affetto
Aggrappati a quella felicità
Strappata alle convenzioni
Consapevoli del nostro incontrarci
Voluto
Sofferto
Noi Due piccoli compagni
Non avevamo scampo
Noi vivevamo il presente
Inatteso dono della Natura

Ricca di quelle fragili sfumature
Di cui ancora oggi vive questa tenerezza
Nutrendosi di bacche spontanee
E di stelle cadenti



Asia

mercoledì 10 novembre 2010

*****




E' difficile descrivere le proprie emozioni.
Cara Sissy,
attraverso la Poesia mi provo a raccontarle. Le affido alla sensibilità del mio lettore, confido nello spirito giusto. Quasi a voler raccontare la trascorsa gioventù. E’ difficile per me comunicare diversamente, lo faccio attraverso la mia versificazione libera. Non ho la presunzione di attrarre, a volte mi privo del piacere di comunicare proprio per non dare questa idea di me. Non amo impormi. Vivo nella più completa solitudine. Ho un mondo interiore che sottende alle mie favole, o meglio, alle mie pene, alle mie gioie. Non amo mostrarmi in pubblico. Amo proteggere la mia prosa poetica. Tutto affiora da lei, tutto diventa bello, nobile. Volevo ringraziarti per il pensiero che hai avuto, circa la lettera per il Santo Padre.
Solitamente, quando esprimo un parere, cerco di captare l’essenza, usando empatia per quel cuore che si racconta, restando il più delle volte in silenzio. Questo, può dare adito (a persone che poco mi conoscono) a un pensiero di me distaccato, freddo, peggio ancora, egocentrico.
Non è così, grazie a Dio. Ripeto, posso sembrare fredda, vulnerabile. Ma non lo sono.
Non ho mai ignorato nessuno. Ho stima di alcune persone che scrivono per il piacere dell’anima. Stima che si vanifica ogni qualvolta che s’istaurano delle polemiche, senza nemmeno evidenziare la tesi difesa.
Cara Lettrice, non si può, essere schiavi di due padroni, né si deve scendere a patti con le persone che offendono gratuitamente. Prima bisognerebbe ricercare le “scuse” poi, ravvisare in quella tesi assunta quella difesa che è propria dell’autore di quel costrutto. L’operato è insindacabile, indipendentemente, da ognuno di noi che, nel leggere vede quello che poi vuol vedere.
Difficilmente si può dare un giudizio su di un testo poetico, di quest’ultimo, possiamo godere delle emozioni, o meglio riconoscersi in quell’essenza, lasciarsi prendere dal pathos, dallo stato emotivo che l’ha generato. Non è facile calarsi in quelle vastità che hanno dato origine al dispiegarsi di un’anima, sono temi profondi. Ricordo ancora quando uccisero Pasolini, Moravia ebbe a dire “Quando muore un Poeta si spegne una luce nel mondo” anch’io, modestamente, riconosco non solo quella “luce” – bensì, l’insindacabile percorso.
Nessuno si può ergere a giudice della poesia. Solo l’autore riconosce in seno ai propri scritti l’attendibilità dell’anima. Chi può calarsi nell’anima di un altro?
A nulla vale promuove altro incantesimo, ognuno vive il suo attimo. E nessuno sa, meglio del suo autore, nessuno conosce quella successione di attimi. Amo la critica costruttiva. A mio avviso, non deve demolire, e mai deve ferire la persona. A quale titolo? Nessuno di noi può illudersi di essere “maestro”. Uno solo è “Maestro” – qui fermo nel mio pensiero, riconoscendo comunque ad altri questo merito, non fosse altro per gli studi umanistici, scientifici, che alcuni di loro hanno alle spalle.
Ecco, ho sentito il bisogno di aprire il mio cuore, a quanti come me nella poesia ravvisano la parte migliore dell’anima. Mi ritengo una persona leale. Sono un’amica da amare, non da temere. Grazie Sissy.
Ho apprezzato la tua spontaneità. Ravvisandoci quella sincerità che dici essere.
Così, ho voluto questa mia sincerità.
Oggettività e ancora oggettività.
Cara Sissy, espressione che non mi fa difetto.
Grazie ancora di quest’opportunità.


Asia

*****






S’innalza al cielo questo mio canto
Poiché qui - in casa nostra
Non trova più quel privilegio
Offuscato com’è dall’indifferenza

Ognuno pensa a sé
A serbar silenzi
Piuttosto che conquistare l’altro

In questa stagione amata
Mi aggiro misurata
Tra gli aridi sassi
Tra le radure del bosco
Tra il bisbiglio amico di eco

Distintamente udito
Da questi pensieri svelati allo spazio
Squisitamente sottomessi alla natura
Stupefacente conforto

Rapimenti dell’io
Profondamente ascoltati

Qui
Dove le api non riposano ancora
E il mughetto delinea la corolla




asia

***





Non parlare al vento di libertà, articola parole a te stessa, o meglio, adeguatamente riconosciti in quei termini (uguali e convertibili). Non pensare mai che a te sia donato più cuore di un altro, semplicemente – ami, come tutte le persone che si ritrovano in questo sentimento.
Prova ha donarlo quel tuo amore, è nella tua magnanimità di non allontanarlo.
Altrimenti, avviati nella rinuncia. Provati. Nessuno mai ha preso a schiaffi se stesso, non farlo tu. Non esporti, solo perché forte del suo amore. Impegnati in proprio. Non sputare sentenze azzardate. Le altre amano dello stesso amore. Né tu sei la persona speciale, anche le altre hanno e vivono le loro peculiarità.
Il poeta ha un grosso privilegio, in altre parole, essere sempre se stesso e altri nello stesso tempo. Tutto è libero per lui, anche accessi invalicabili, non provo piacere nel contraddirti, anzi, me ne dispiaccio, per questo ti anticipo le scuse se in questo momento deludo le tue attese. “Poco se mi valuto – molto se mi confronto.” Perdonami. Prova a vedere tu quel bicchiere vuoto. Pensa solo per un attimo che io potevo esser te. Non essere sciocca, ho bevuto anch’io allo stesso calice, e in fatti di cuore l’altruismo è nullo. Provati ad accettare tuo marito nelle braccia di una lei qualsiasi, poi ne riparliamo a parte, in privato, se credi. Ti ho visto in abito da sposa, se non sbaglio, ti ho sentito impacciata nel dubbio. Dov’eri? Dov’eri, quando non avevi certezze? Mi chiedo in quale stupido angolo ti celavi? Ricorda, solo chi va in giro in solitudine, può comprendere questo mio enunciato, rincorrere quella particolare ebbrezza, e attingere all’universale comunione.
Ma non è per piccole menti. Ci vuole un’osservazione più alta, poniti in quella condizione. Vola più in alto. Cara amica, ho reso libero il mio amore, un dì di settembre, un giorno qualunque della settimana, perché tu potessi respirarlo.
Non ho mai chiamato amore nessuno, per non offendere quella superiorità che - diverrebbe piccola, ristretta e cagionevole nella bocca di molti. Solo nell’anima si può amare - donando ogni sé.

Ed è bene, almeno sarebbe accettato, come magnanimità per quei pochi privilegiati, di praticare un atto d’umiltà, per quell’orgoglio ostentato. Sappi che vi sono molti amori nella vita, molte vastità che ricoprono la terra abitata, ben più affusolate felicità, che operano sopra della “piccola sfera familiare”.

Faresti bene a confrontarti con un altro mondo, un altro amore più vasto, più profondo. Dove la tignola non corrode e la ruggine non macchia.
Ripeto: un amore più alto, anche se apparentemente meno remunerativo, non cumulare beni sulla terra, che i ladri possono rubare. Non svaligiare tu, per non essere a tua volta depredata. Non sputare sentenze. C’è gente che ama davvero. Sorretto da una fede più forte e più casta.

Ora consentimi di citarti alcuni di questi soccorritori dell’amore, quali i missionari, i fondatori, che mettono a repentaglio la propria vita per garantire quella libertà resa oppressa da gente senza scrupoli, che si dichiarano amici di Dio a parole, che operano l’illegalità, esercitano l’odio, non praticano la bontà.

Chiaramente, ognuno di noi vorrebbe per sé un amore. Grande, bello e rifiorente. Mi chiedo se conosci i salmi? Non c’è canto più bello, irresistibile, del canto di Salomone. Ama amica mia, ama dello stesso amore. Nessuno ti chiede nulla.
Rinnova il tuo amore come le stagioni, ma non dispensare consigli in fatti di cuore.
Si rivelerebbero faziosi - l’amore non è di parte – non contende, ama.
Prova pietà per l’altro. Si adopera. Si spende.

Dall’amore riconoscerete che siete miei discepoli. E ancora: ama il prossimo tuo come te stesso, ma v’è un altro suggerimento, non meno importante dei primi, a chi più ha - più sarà richiesto.

Non essere orgogliosa, chi sta in piedi badi di non cadere.
E’ solo un suggerimento: mangia quel pane, ma non dallo stesso filone, così, per la sete, attingi alla stessa fonte, ma non bere mai dallo stesso bicchiere raccomanda Gibran. Domani potresti non avere le stesse credenziali. Tutti noi, dobbiamo fare i conti con la sorte. C’è chi nasce prima, e non può attingere a quello stesso calice, ha già attinto molto prima, altri, semplicemente nascono dopo, ma ti posso assicurare che l’amore è uguale per tutti. Sta a noi saperlo cogliere, sempre a noi elargirlo, ancora noi ad amministrarlo.

Parlando come hai parlato tu, credo di poter dire, senza farti torto, di peccare di presunzione.“Io amo così, e tutti gli altri non amano così, quindi Io valgo”. “Tutti gli altri non amano” “Io soltanto conosco l’amore e il modo di amare”(parole tue).
Complimenti. E’ probabile che tu, confonda il sesso con l’amore.

Chi è nato libero, non si pone il problema di chi amare, di chi mettere in gabbia, a chi includere quel vincolo. La persona nata libera non si assoggetterà mai a questo tipo di vita. O meglio, ama per il piacere del cuore, in solitudine e senza privilegi. Alla natura tende, alle vastità profonde, dove riflettere la gioia, i colori, la forza della natura. Vive a contatto con la natura, con i poveri, con le persone inferme, dato il suo amore, vive soprattutto per il loro amore.

Assolutamente certi di quella ricompensa, poiché i poveri, i malati, i diseredati, non hanno quelle ricompense, non hanno denari per onorare i loro debiti morali, loro hanno solo quel sorriso, una timida mano protesa, lo sguardo riconoscente, un sorriso. Rifletti. E’ un suggerimento, visto che sono stata chiamamta in causa.

Per parte mia, per quanto mi riguarda, non ho problemi: quello che amavo ieri, è ancora oggi l’amore della mia vita, forse di più, se mi è consentito.
Ma non per questo ne faccio motivo di vanto. Né sarà mai la mia sofferenza, la persona che ho scelto di amare, senza condizionamenti e senza patria, la respiro nell’aria. Donandoci ogni intendimento possibile.

Quindi, Cara Congressista, non fare della demagogia spicciola.
Certamente, non vorrei io, al suo posto, essere amata nel modo in cui ti offri.

Nulla è garantito, fuorché l’impegno, la crescita interiore, se solo siamo deputati alla vita e alle sue emozioni.

Grata di quest’opportunità.



Asia

martedì 9 novembre 2010

*****






È una lunga lettera, anche se emotivamente fragile.
La leggo in una stanza chiusa, proteggendola da sguardi indiscreti. Avverto il sibilo del vento, e una pioggia incessante sotto di un cielo plumbeo. Le tue parole sono solo accessorie all’affettuosa originalità offerta a questa vita che muove la sua penna ad agire, mentre tu, probabilmente, cali negli agi del sonno.

Conosce la realtà, non può falsarla, non frequenta personaggi alla moda, può soltanto farti rivivere nel semplice idioma. Certa di affidare al cuore il messaggio. Nulla d’interessante, ed è probabile che incorra in quelle banalità “mai nulla di speciale si riceve per posta” così, confida nelle ataviche emozioni.

Privata delle illusioni, apprende la vita, ricercando l’anima, inseguendone l’ombra, eliminando per quanto possibile la brutta imitazione di ciò che è stato. Al cuore non si comanda, e quantunque fosse, sceglierebbe ancora quelle libertà. Qui evapora la fantasia, esala, di minuto in minuto, accartocciando l’ultimo pensiero. Minaccerà il destino con una matita ben temperata, questa Donna. Prenderà appunti con la sorte, nonostante viva un ottimismo senza riserve, nonostante gli eventi sfavorevoli, non vanta pretese nell’accordarti un sorriso.

Cercherà quel qualcosa che non risulti arido, tornerà a voltarsi indietro, quasi a voler scorgere la tua presenza nell’angolo più remoto della stanza, intessendo ancora quella conversazione, non una qualunque, bensì, un dialogo che sappia raccontare come le amicizie più profonde, possono difettare divenendo fragili. Risalirà il tempo di quando noi eravamo amici, di come poi ci siamo perduti, nonostante gli sforzi per ratificare il consenso di un tempo, mantenendo in tensione – ristrutturandolo con la conversazione.

Ricorda come seduto accanto, ti ha visto irrigidire, nulla è uscito dalle tue labbra, nemmeno una cortesia. Oggi, ho apprezzato il tuo rimpianto, mi ha fatto sentire meno sola, meno detestabile.
Leggo di quell’esperienza, vivo il tuo disagio.
In che modo posso rendermi utile?
Non ero a conoscenza di queste tue sofferenze?
Ne sono provata. E’ verità.
Difficile parlare di occupazione, di parcelle, onorari, adesso che una smorfia di disagio segna il mio volto.
E’ una difficoltà di grosse dimensioni, non è una cosa piccola, sorprende quello che palesi, non ero preparata a questo genere di disagio, avverto realmente il tuo malessere, non capita spesso di sentirsi assolti dalle inquietudini, ti terrò per mano, tramuterò l’attesa in possibilità. La sera dispenserà energie positive prima di addormentarsi, addossandosi il tuo peso, che irremovibile, declinerà le inutili convocazioni, certa che avrà ancora mani da dispensare per te.


Forse non ti serve nemmeno per sognare questo mio dire
C’è tempo per sovrapporre quella delusione
Senza irritazione e con riservatezza
Con fede attende un pretesto
Che rimuova il mutismo imparato ora

Lo sa bene quest’amica
Ancora forte - solo nella simulazione debole
Tu non avvertirai quel tremolio delle sue mani
Né delle sue labbra
Non abbasserà gli occhi
Certa del loro messaggio

Da qualche tempo agiti i suoi sogni
Le sue attese
Adombrando l’inesprimibile dire
Per ciò che sente in questa fede



Asia

lunedì 8 novembre 2010

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Sono qui
A combattere questo stato emotivo, mai calato in quella contraddizione che vuole vedermi come gli altri vorrebbero che l’io fosse. Combatte per restare se stesso. Con le reali debolezze, con le sue imperfezioni, con i suoi limiti. Quasi certamente, a nessuno interesserà sapere cosa sono nella vita, molto probabilmente, si chiederanno cosa scrivo, a chi, e come lo faccio.
Solitamente, attingo a quel mondo interiore, dove la mestizia regna incontrastata, generando quelle visioni romanzate e malinconiche, tanto comuni e quanto palpabili, che fuoriescono dalle mie tematiche. E’ cercando quelle libertà, che l’anima incontra se stessa, nelle sue radici profonde, nei solchi indelebili del tempo, nei sentimenti migliori, a volte troppo distanti, ma pur sempre presenti, si offrono nuovi, mutati in quell’opera incompiuta e fantastica vivente in questa memoria.
E’ una scena aspra e tenera, nel contempo, sullo sfondo di guglie innevate, alti piani verdeggianti, gorgoglio di guadi, freschi e spumosi, liberi, sorretti solo da cigli erbosi. Intrecci fondamentali in quest’esistenza, rivolta alle attese, più che ai vezzi, alle stesse lusinghe.
E’ una voce ignota che t’intratterrà in quella selva bambina, quasi fosse un idillio di questo cuore, trattenuto in questa corazza semplice, bucolica, trade union, tra gli affetti più indicativi, più espressivi. Rifugge spesso la città per la campagna, sapientemente compagna di tutti, unica, almeno per questa vita, che la riconosce tale, alla quale non ha mai tagliato il suo dialogo iniziale.
Così, come detta lo spirito che in lei si rinnova, ritirandosi spesso, tra i suoi silenzi e infiniti richiami, nelle mille tavolozze impresse in questa mente, dove i mormorii e i suoni evocati sono rielaborati e trasmessi attraverso voli pindarici - sconosciuti ai più.
E’ la parte più amabile, lettore, la più sensibile. E’ un lembo di cuore, che si eleva agli altari della poesia tutta, in questa stessa anima, che per alcuni secondi vuole effondere quella liricità che affascini, sì, che conquisti il mondo poetico e sentimentale, attraverso una versificazione libera, che vuole soltanto catturare i sogni di chi l’ascolta, trattenerli per sé a lungo, con la sola forza della determinazione e dell’impressionabilità. Qualità di tutto rilievo per un’emozione.

La mia “Buonanotte Voce"


Asia

sabato 6 novembre 2010

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Mio caro Ami,
Perdonami se questa sera non riesco a scrivere, a esprimere qualcosa per farti piacere.
Lo farei con tutta l'anima, ma non ci riesco proprio. Nulla fuoriesce da queste labbra, nulla.
Solo il pianto degli adulti quando hanno qualcosa dentro che uccide.
Non ossequiare lo stolto - fa solo male.

Buonanotte Voce.



Asia

venerdì 5 novembre 2010

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Sono rimasta legata a te, tu sei presente in ogni mio pensiero, non ti allontani mai da questo credo. Così - ti ritrovo di fronte: invaso da quella sensazione di dolcezza. Sei il mio traffico cittadino, la mia connessione in rete, ogni gioia che vivo - è per te. Ogni piccola stagionale, ogni petalo che con cura accarezzo in questa piccola mano, è tuo. Sei vastità turchina, sei infinito.
Ti possiede il telescopio, io vedo oltre, vado più avanti, smistando pensieri alla velocità della luce, riflettendo sulla rinnovata forza. Ti vivo con la stessa intensità della tua scienza, ricambiandoti lo stesso amore. Protetta qui - questa tenerezza - non conosce pericolo, né si ammala di attese, l’ombra della notte non può scalfirla, poiché la luna splende sul suo tetto, illuminando il percorso a giorno.
Ti vede meglio, ti percepisce di più, ora che conosce il tuo volto migliora anche l’immaginazione, che piano piano, si svela, rivelandosi, mentre la stessa vita tenta di riprendere quel viaggio, esistendo, nel modo in cui ne ha la capacità.

Riesci sempre a farmi sorridere, stranamente presente tu, questa sera.



Asia

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Andiamo
Non essere diffidente
Quel primo fiocco candido e freddo
Ti racconterà del freddo di un’anima
Ti dirà come la solitudine
Porta con sé un silenzio dolente

Ti parlerà di questa Donna
Di come voleva per sé l’Infinito
Ad onta del gelo
A dispetto dell’antico vuoto

Nonostante i silenzi
Ti svelerà di come oggi vive
Vive
Nel giardino smisuratamente amato
Attingendo al pozzo un po’ d’acqua per non morire

Non sfuggirà alla tua attenzione
Questo pensare composto
Né la roccia che hai appellato “forte dentro”
Avallandone il percorso
Nel suo procedere levigato

Oh, se solo tu fossi qui
O meglio - fossi io da te
Ti scruterei dentro
Per ritrovarmi nella tua stessa osservazione
Alloggiando da te - quest’anima
Non avvertirebbe più quel suo raggelare al sole

Buonanotte “Pensiero”


Asia

giovedì 4 novembre 2010

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Non cadrai.Io ti sosterrò. Chiederò al "Sire Autunno" di non sciupare i tuoi colori. Al "Freddo Silvestre" di attutire la sua morsa gelida. Alla Primavera che verrà - chiederò con audacia: prati verdi, gialli bottoni, piccole margherite.
Solo dopo chiederò, dove far riposare il mio piccolo sogno.
Ti ristabilirai da questo stato che ti ha colto, che t’invade l'anima. Ora ti considero il mio piccolo malato. Ti curerò. Avrò mille attenzioni per te, mille. Promesso. L'entusiasmo non si crea per forza, le mie poesie ti appartengono tutte, Emily, diceva spesso che non aveva altri maestri che il Nord, con molta umiltà, chiedeva di essere guidata, lo farei anch'io, se solo tu stessi bene. Ti chiederei, di aver cura di questa Donna, della sua poesia. Solo, non posso. Ora, caro amico, il cui cuore seguita a singhiozzare nel sonno, questa amica, vorrebbe poter sperare di passare qualche ora con te nel parco, aggirarmi senza essere vista, osservare. Vedere il tuo paese, o meglio, soltanto la tua città. Non conosco nulla delle tue parti, e vorrei, che la mia polvere di Cantor, mi facesse da guida, anche solo per poche ore. Posso rubare un po' del tuo prezioso tempo? Non priviamoci di questa gioia, a volte , le gioie, capitano con la speranza di essere accolte, è questa la loro intenzione, fermarsi.
Non lasciamo che volino via, teniamole in debita considerazione, rallegriamoci con la natura, è solo una grande famiglia, ne convieni?
Ora se mi consenti - ti dirò cosa ti rende così straordinario...




Asia

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Davanti allo specchio dell'anima
Vorrei che questo mio raccontarmi
Ti tenesse avvinto davanti a quello specchio dell’anima
Irreprensibile è il suo dire
Non deviare mai da questo suo free style

Soccorri in tempo questa vita
Ha un rinnovato bisogno di saperti vivo
Non ti sarà straniera
Né ignoto il messaggio

Da te la separano alcune miglia
Ti vede sai?
Sei in quella dubbia resistenza
Che riparo cerca
Là - dove malcelata ostenti quella sicurezza

Perché questa fuga?
Quale sindrome ti vive?
Dille quali gli eventi!

Non condannare quest’affetto
Non essere con lui superbo
Non essere sciocco da celargli il volto
Conosci e plaudi la filosofia
Colei che tra gli intellettuali vive

Anche questa donna vive nei silenzi
- Senza una ragione -
Ha solo il torto di volerti bene
Vive nell’esilio donato
Molto più duro che quella pena capitale



Asia

mercoledì 3 novembre 2010

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"Non commisurerò questo bene alla volontà di Dio, poiché noi, non lo conosciamo affatto Dio, perché mai abbiamo imparato a cercarlo:
Lui, la parte più intima di noi" (H.H.)




Immersa nella malinconia
Respiro l’odore della pioggia
Riacquistando la ragionevolezza
Con il cipiglio di chi ha sperimentato la gioia
Colpita - Mi vesto ancora di te
Incamminandomi lungo
I boulevard della sera



Asia

lunedì 1 novembre 2010

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Devi riconoscere, che se sono incespicata in quest’ultimo periodo, non è del tutto colpa mia. Innumerevoli stati d’animo hanno accerchiato questa vita.
Perdonami, se non ho mai parlato e descritto il profumo di un fiore, non ho avuto la possibilità di farlo. Così, come non mi sono sciolta in dolcezze come la neve dei tuoi monti, semplicemente perché considero questa stessa vita priva di teneri accorgimenti. Ho tracce di formalità - ovunque. Torno spesso sui miei passi, cercando di realizzare qualcosa di indelebile, una qualsiasi mappa del mio trascorso, sempre suscettibile di miglioramento. Mi proverò domani.Rinnovami i tuoi assensi.L’amore offeso è un dolore atroce, è un viaggio senza mai vedere le stelle. Non riuscirò dimenticare oggi – difficilmente. Non voleva essere quello che poi è stato. Me ne dolgo. L’osservazione era nata con uno spirito diverso. Poi la mia natura ”possessiva” ha esploso. Non ambirmi. Per parte mia, esplorerò ancora il tuo mondo, riscattandomi. Ruberò ancora un sorriso alle tue labbra, fosse l’ultima convalida della mia vita. Costruirò ancora quel nido, là tra il folto più folto, ti accompagnerò tra le sue piume morbide, invitanti. Non sarà il mio nido, verrò solamente a trovarti lì, amore ideato.

Buonanotte voce.




Asia