giovedì 1 ottobre 2015

Per un pettirosso errante





È dentro di me l’incanto
Il malinconico addio risplende qui
Come quella sera di luna piena

Sovente ritorno a quel ricordo
Scivola fra le mie vene
Affonda negli angoli più remoti dell’anima
Immagini care in questo presente

Scusami se non sono riuscita ad affidarlo all’oblio
Se non ho saputo usare il fuoco per lasciare il segno
Le palpebre l’hanno protetto
Rendendolo più vivo che mai

3 commenti:

  1. Ognuno di noi è unico e irripetibile. Perchè, allora, chiedere "scusa" di un ricordo che è entrato nell'anima? Esso dice la meraviglia di ciò che siamo, mostrandoci i nostri bisogni più veri. Bellissima l'immagine delle palpebre che proteggono il ricordo. Immaginandole chiuse, non mi danno l'idea dell'immobilità ma del viaggio dentro noi. Grazie poeta!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Cara Elisa, amica lettrice, la mezzanotte non mi separerà dalle persone che amo, né dai ricordi. Grazie per la tua delicata disamina. Asia

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