“La tua essenza
tra nuvole di
particelle smarrite e ioni infuocati
trafigge l'etere
per generare mondi incantati.” I.C.
Ho cercato questo silenzio
L’ho voluto Era quello che cercavo
Non sentirlo straniero - né scortese
Solo i bambini fanno un grande schiamazzo
Per quanto mi riguarda -amo i silenzi
Che popolo di noi - del nostro tempo
Porterò la mia parte in
questa sofferenza
Ma anche quella briciola di
felicitàHo chiesto del tempo ancora
Prima che tu possa essere un ricordo
Nel mio frutteto resti ancora una primizia
Colmerò questa fitta con dei
fili d’erba
Colmerò il vuoto ascoltando
l’usignoloPlacherò questo mio livore - sei stato da me
Amo la tua ombra - con coraggio
Con speranza ancora
Guarderò verso Marte -
osserverò
Quella “crosta vermiglia
contenente ossidi ferrosi”Proverò a intravedere quelle polveri cosmiche rese incandescenti
Acquieterò così questa mia anima
Tra gli infiniti spazi
Ricercherò tra loro quelle spore di felci
A una - a una - te le invierò
Sprigionerò i tuoi cristalli di arsenico
Li curerò con lo stesso ossido
La vita ha bisogno di linfa vitale
La vita ha bisogno di amore
Non ti legherà oltre in quest’affetto
Che non ama vincoli Solo se - nel tempo - dovessimo incontrarci ancora
Parleremo di come abbiamo interrotto il sogno
Di come entrambi - abbiamo acceso i colori dell’arcobaleno
Tenendo bassa la febbre per non delirare
Spogliandoci - evidenzieremo le nostre anime pure
È testo antico che offro, non
so quanto sia gradito, ma, conosco le sue profondità.
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