domenica 22 agosto 2010

Cos’ho dunque stasera?

Hai mai sentito parlare di quell’autorità - di quell’affascinante incanto
(inganno). Di quel lusinghiero accecamento, nel quale la donna è pronta a sbagliarsi crudelmente e ad essere tuttavia felice dell’errore?
Mio caro amico, Flaubert scrisse così, circa l’autunno: “Amo l’autunno, la triste stagione si addice ai ricordi” - Sono appena rientrata in questa stagione eletta, e non a caso, ti invio la mia ultima fatica:



Cos’ho dunque stasera?
Rabbrividisco un po’
All’ombra dei tuoi occhi castani
Studiati a fondo nel loro dire
Nell’ovale amabile del viso

Cornice qui
Raggomitolata nella mia poltrona
Avvolgo la malinconia
Tirata a lucido – dopo gli ultimi eventi
Ricacciata nella piega di un silenzio
A tutela delle mie idee
Sorrido a quella piega furtiva
Che sferraglia scintille lungo la linea d’onda

Affinità
Ciottoli sottili
Che riempiono i miei ozi


asia

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