giovedì 26 agosto 2010

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Non essere schiavo di nessuno.
Conosco molte forme di schiavitù, tu, possibilmente, proscioglitene quanto prima.
Sempre che mi possa permettere il suggerimento. Lasciati guidare da alcune letture.
Per quanto mi riguarda, posso soltanto forniti lo spunto di architettare la tua vita con
“Filati di fieno tagliati dalle api e ammucchiato da farfalle.”
E’ quanto più romantico che io possa donarti in questo istante.
Personalmente ho abbandonato tutto qualche tempo fa, per tutto ritrovare.
Buona fortuna.
Leggerti è stato per me un privilegio.
 
Un dono per te.

Dentro di me l’odore dell’autunno
Il tremolio morbido e muto delle foglie
L’ho osservate cadere
Spiando il malinconico abbandono
Nascosto dentro il rosso del colore
Pronte a essere abbandonate là
Dove il vento le trasporta
Radici aggrovigliate vivono
Riparate dalla morbida coltre colorata
Con loro affondano questi pensieri
Troppo soli - troppo affannati
Non mutano mai
Sprofondati come sono nel buio delle notti
Cercano il sogno - la grande famiglia
Divaga questa mente
Su quella siepe troppo alta perché guardi
Devia - cullandosi nel dondolo
Da lato a lato - tormentandolo
Risucchiata com'è da quel ricordo
Che le racconta al riparo da occhi indiscreti
Illuminata appena da piccolissime stille
Oscilla - Trema -Sussulta
Userà tutto il tuo affetto
Nascosta com’è dagli eventi mondani
Si fermerà sibilando al vento qualcosa
Bruciando quelle lacrime indossate nella fragilità
Ritrovando nelle stelle la peculiare continuità
In fondo - l’urlo sprigionato non ha voce - né vocaboli
E nel cuore ripara la rassegnazione




 

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