lunedì 30 agosto 2010

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L’ordine è di andare avanti senza guardare il futuro, anche se è improbabile avanzare senza la speranza. Così, inseguo l’immaginario in questa infinità di bianco vestita per il nuovo anno.
Ancora un ordine - cercare di camminare per questo capoluogo con i visi impressi nella memoria, andare avanti, procedere senza chiedere, opporsi alla tentazione, obiettare ai ricordi, all’impegno, alla sofferenza stessa.
Ultimamente ho accarezzato la neve. Uno strato sottile, sottilissimo – ahimè, qui non nevica per restare. Che ne è dei tuoi monti? Dei sentieri inaccessibili e bianchi?
Qui - sono fiocchi leggeri, ma ogni volta sollecitano la mia fantasia - nonostante il freddo, sebbene il vuoto, il vento, l’anima non cede, anzi, se ne avvale per mandarti la sua espressione buona, il suo sorriso affidato al cielo del tuo nord, che almeno lui, arrivi a te, che resti da te per sempre.
In un qualsiasi angolo della tua mente, della tua terra, nel tuo scorcio di cielo, o in qualsiasi spazio occupato in parte dai tuoi pensieri.
Camminerà ancora questa fantasia. Si affaticherà volando, pur di raggiungerti.
Magari si sorreggerà alle nuvole per risparmiare energia. Chiamerà il tuo nome, potrai avvertirla da eco, che di ritorno, ti parlerà di me, su come trattenermi nel tuo riparo segreto .
Nonostante le tue mani siano già impegnate in quell’oasi chiamata “nucleo familiare”
Ti porterò nel mio sogno. Per quanto mi riguarda, medierò ancora presso la Sorte - che puntuale arrivi.
E’ questo ciò che ho scelto per me. Sarò meno sola, mi sentirò meno sola, se accompagnata da amore verso quell’oscurità di cui ho sentito parlare nel regolare commiato dalla vita.
Vorrei lasciare una qualsiasi povera eredità, dipanando ogni cosa prima, piccolo o grande fardello che sia stato vivere, nell’ultima fragranza del sonno.




fm

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