domenica 19 dicembre 2010

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Cara Sara,
Inizierò a dimostrarti come tutti i sentimenti che dilaniano l’anima – radicheranno più profondamente – laddove – non s’interviene radicalmente alla loro espugnazione. Cara amica, l’anima si gongola nel dolore, lo ingigantisce al punto tale, da “nutrirsi” di quel cibo amaro. Un Vate del passato raccomandava di non assecondare il dolore – che si adoperava per quella “perversa voluttà di soffrire”. SENECA
Quindi, nutro per te la speranza di saperti più saggia che questo dolore agli inizi della tua vita sentimentale. Non badare alla sofferenza. Sappi che stai soffrendo per una persona speciale. Per una persona che ti ha dato in ogni caso molto. Poni, le mani nelle tue ferite, lasciale depurare, fin nelle profondità più dolorose. Ricorda che la carne rimargina da dentro. Come te, anch’io ho molto sofferto. Non mi sono risparmiata in termini d’affetto. Ma noto con piacere che è rimasto tale, nonostante tutto. La persona amata difficilmente ci appartiene, per il semplice fatto che la troppa confidenza ci allontana da quelle attenzioni che vogliono il sentimento immutato. Boudaleire, affermava che la donna che sì "Ama” è quella che non si possiede. Sinceramente condivido questo pensiero.

Dalla personale esperienza ho tratto beneficio. Non è in un’icona che si ama di più, o si è in compagnia d’amore soltanto per il semplice fatto di versare lacrime votive, bensì, quando di quest’amore, ne possiamo godere anche attraverso la sua felicità, vederlo felice. Ti accorgerai che c’è più felicità nel dare che nel ricevere. Mantenere alto il suo gradimento, non è che abbassi le difese immunitarie, al contrario, pare che le alzi e con loro la nostra anima si eleva. Dobbiamo tendere verso questa scaletta. Verso l’alto? Condividi?
Non chiudere il tuo cuore al conforto. Ci sono molte persone nelle nostre condizioni ma, poche che hanno queste capacità d’intendimento. Da qui, la mia esortazione.

Con fiducia, ti abbraccio.


Asia

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