lunedì 15 novembre 2010

*****

Sono molto in pena.
Mi chiedo cos'è che t’incastona al silenzio. Cosa pensare? Io non voglio pensare a qualcosa di doloroso. E’ già molto doloroso non ascoltare la tua voce. Non oso pensare che tu possa passare dei momenti brutti. Voglio immaginarti nella possibilità di scambiare un saluto, magari un accenno al male che ti ha reso così vulnerabile. Come andare avanti? Ti prego, appena puoi, senza affaticarti, mandami un messaggio. Poi ti rimprovererò, quando avrai riacquistato le forze e la serenità per avere avuto la sfrontatezza di ammalarti senza questo consenso.
Ti voglio bene, non puoi ammalarti, quando ho ancora bisogno di te.
Ho vagabondato su di una stella per raccomandarti al Cielo, mi è stato promesso che faranno di tutto, affidandoti al meglio.
Ami, così mi soffermo, così rifletto.
Faranno di tutto le stelle amate, tu stai tranquillo, farò in modo che il tuo nutrimento non perisca, ora, se puoi sorridere, cerca di farlo, e per favore, non venirmi ad affermare che le mie cose non t’interessano più, se così fosse, scorgeresti questa Donna nella disperazione più assoluta, anche da lontano. Ora, obbedisco alla piccola voce che dentro di me ti chiama.
Coraggio, non assecondare il male. Tu sei più forte.

Buonanotte Voce.

Nessun commento:

Posta un commento