lunedì 22 novembre 2010

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E’ un suolo disuguale
Quello dell’anima mia
E ancor peggio ha perduto
Il suo smalto iniziale

Accomiatandosi dal giorno
Ha perduto i suoi colori
E ora - oziosa si muove assorta
Congedandosi anche dalla stessa notte

Perché suggerire alla mente
Quel pensiero immutabile?
Perché sognare quello che non si può ottenere?
Cos’è che mi atterrisce?
Se ogni attimo vissuto presso di te mi trattiene?

Vorrei che non vi fosse nessun minuto
Nessun esiguo minuto di questo tempo
Del mio tempo - che non mi riconduca a te
Vorrei non annoiarmi mai nel tuo pensiero

Ho ancora sete
E lo sa bene la mia bocca
Quant’acqua ingannevole guada il percorso


Asia

2 commenti:

  1. "ho sete"
    l'ho scritto qualche giorno fa ad un persona importante, incarnante.
    E' ben diverso dall'aver fame, è più assoluto, vitale.
    posterò una cosa nei prossimi giorni che forse ti piacerà...

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  2. E' una sete metaforica, ovviamente, calzante con la mia idea. Grata del tuo sostegno. Asia

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