giovedì 18 novembre 2010

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Non importa Ami, dove udrò il tuo canto; se sopra di un letto moribonda, o spumeggiante davanti ad un tramonto. Conosco il sapore della privazione, anche quando misteriosi echi si frappongono fra me e la Crosta. La tua anima mi vive accanto, “come un marchio del cuore.” Con te tutto diventa bello, tutto è colore, tutto è poesia.

Conosco unicamente questa felicità, non ho altro metro.

Ho soltanto la mia poesia. Anche nell’assenza, non avverto quella preclusione.
A volte, desidero per me quella condizione raffreddata elargita dall'unica certezza.
L’eternità mi userà favore. Finalmente, non si opporrà più a questo cuore.

Non ci sarà più questo intervallo dove gli anni offendono il corpo.
In quel mondo appartato, solitario e triste, per te, ci sarò ancora.

Dimmi Ami, presterai attenzione al mio occhio vigile, promettendomi sin d’ora che resterai con me... dividerai con me l'incanto quando verrà il tuo tempo?
Frattanto, immobilizzo l’io nella tua essenzialità.

Mi hai chiesto tu di scriverti, ricordi?
Ora sosto solo nel tuo abbraccio.

Grazie per quest’affetto che filtra le nebbie insistenti.



Asia

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