lunedì 13 settembre 2010

Di sera - adesso

Ti lascio leggere le mie piccole cose, puoi credermi, se ti ripeto che non sono destinate a un parterre rumoroso. Sono le carte più intime di me, i sentimenti più atavici, celati agli altri, giacché solo miei. Alcuni sono datati, arrugginiti. Altri, più prossimi a questo sentire attuale.
Destinati all’avvizzimento - come tutte le cose - all’incedere inclemente del tempo.
Non permettere alla vanità di signoreggiarti, di prevaricare questa volontà. Se puoi, usale del discernimento. Mi avvalgo di questa facoltà, a causa della tua benevolenza, del tuo affetto.
Non è tutto destinato a tutti, solo piccole cose. Ricorda sempre che, questa donna, non appartiene a nessuno, solo a se stessa. Il poeta che in lei vive, vaga per i campi assieme alle lucciole.
Nessun focolare la attrae. Nonostante il suo grido strida forte nel suo canto d’amore.
Certamente, è un urlo molto generalizzato. Destinato a chiunque voglia ascoltarlo e ritrovarsi in lui. Le insoddisfazioni che si celano non devono trovare accoglimento presso nessuno.
La acquieterebbero, e il poeta, non vuole essere sedato…%


Tu sei ancora qui
La tua visita è stata per me piena di significati
Non oso ringraziarti
Conosco il tuo cuore
Non poteva fare di più
Restare da te è stato meraviglioso

Ho finalmente raggiunto la mia musa
La mia sorgente cristallina
Un ricordo che si riapre all’improvviso
Di sera - Adesso




asia

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