domenica 19 settembre 2010

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...Non ti allontani mai dalla mia memoria, credimi, non sei mai disatteso.
Ti voglio molto bene, pensami con lo stesso affetto.
Non ci sarò come da copione, anche se vorrei esserci; magari invisibile. In attesa di quel qualcosa che è già successo. Ci saranno ancora gli anemoni? Le amate primule? I prati sono già in germoglio. S’intravede la bella stagione. Finalmente, possiamo confinare il sonnacchioso e freddo periodo. Ti offro tutti i colori più accesi, i più delicati nelle loro sfumature; tutto per questo bene. Accetti? Nel frattempo chiederò in prestito qualcosa di speciale, reclamando dispense per te dal dolore. Esigendo per i tuoi piccoli pargoli, amuleti. Ancora, imporrò alla luna di seguirti nei percorsi bui. Implorando il sole che ti riscaldi quando sentirai freddo.
Inviterò le nebbie ad avvolgerti, a velarti, quando intuirai il bisogno di un rifugio.
Alla notte domanderò che dispieghi i suoi sogni. I più belli.

Giacché sono in tema, ti ho sognato questa notte mentre spengevi la luce. Il crepuscolo prima, l’oscurità dopo, ti ha trasportato qui, ti ho chiamato forte… ti volevo nel mio abbraccio.
Non punire quest’affetto. Lo so, lo so, nessuno vuole questo canto, nessuno questa vita, tutti pronti a oscurarla. Lo so che Iside fece molto di più, se puoi, bonifica queste espressioni:

Tutto si riflette nella mia anima
Improntandosi
Con tale violenza
Da inciderla

Abbi cura di te e dei miei “piccoli gioielli”.



asia

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