venerdì 8 ottobre 2010

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Cercando l’Eden
“Smeraldo, e d’oro era l’opera dei castoni e dei tuoi incastri in te”


A mani vuote m’incammino
Destinazione l’Eden – ne avrò cura anch’io
Andrò da sola nella ricerca
Mi avvarrò della mia comprensione
Sarò amica di me stessa

Diletta terra
Eden di Dio – sgabello dei Suoi piedi
E’ una fame profonda questa mia
Tale è la sete
Modesta è questa conoscenza - accettala com’è
Non preferirli i miei petali sparsi
Solo - non rifiutarli

E’ un vanesio sentimento quello che vive in petto
Se l’abbandono mi lascerà morire
Così - non fingo – né mi sottraggo a te

E’ l’Eden dorato quello che io ricerco
Non mi lascerò sedurre dalle remore
Chiunque potrà idealizzarsi qui
Per parte mia cercherò di non trascurare nulla
Tutto vive - ed è tutto reale in questo cuore

Contemplerò ancora questo suo giardino
Si opporranno queste mani a chi vuole deturparlo
Tutte le cose saranno care
Agirò in difesa – mi farò schiava
Desisterò?
Insisterò?

Non ha importanza
E’ un senso di conforto
Disporre con cura gli obiettivi
Fiduciosamente conseguirò quei risultati
Massimizzerò anche quest’amore

Imparerò – batte serenamente questo cuore
Accoglierà la parte più difficile - la più toccante.
Sceglierà la rinuncia per compagna
Sacrificio che da qualche tempo s’impone




Asia

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