lunedì 18 ottobre 2010

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Anche se non ti raggiungerò mai, sento il bisogno di scrivere qualcosa.
E’ verità. Vivo la mia sofferenza. Non scomparirà a breve. E' mia soltanto. Non desidero disperdere i suoi petali neri, mi appartengono tutti, così, come la gioia che l’ha resa possibile.
Non rifiuterò l’amore, né amare. Versano in una scatola chiusa, i piccoli cristalli di sale, condannati a essere, nonostante il loro peso, sono accompagnati da amore.
Non riescono a volare – né a raggiungere la luna stasera. E tu, non ritirarti come un viandante a guardare quelle torri, la Natura si sa, non si lascia sfuggire alla nostra ammirazione. Lei è immutabilmente sapiente. Piuttosto, guarda quello che non vuoi vedere, chiudi gli occhi questa sera, la luna ha una sua vita celeste, ed è difficile senza una luce interiore osservare i suoi coni d’ombra. Così, non pensare mai che questo cuore, abbia smesso di dispensare energie positive. La sua generosità è salva. Ha solo imparato a restare in disparte.
Un cuore grande non ha bisogno di luce riflessa, sa vivere della propria fiammella, e tu sei stato per lui un faro, un’improvvisa scoperta.
Ho lottato invano per reprimerla, ma si è diffusa rapidamente, come un suono vicino, una musica che amo.
E’ in quei momenti che sento, e scopro, l’intimo significato.
Così, corteggio quel fiore - o più semplicemente, trattengo per me una sua piccola foglia, che in un qualsiasi momento possa accarezzare, proprio come fa il mare con un sasso, non ottiene risposta, ma la sua carezza lo leviga.

Buonanotte giorno - avverto l’eco distinguersi

Non ho cambiato la serratura
E se ben ricordo
Ti ho donato le chiavi qualche tempo fa
Ho imparato a parlare con i fiori
A immaginare la tua presenza qui
Comunicando con la tua stessa ombra

Quando vuoi - puoi approdare
Avverto già l’eco distinguersi
Come se volesse indicarmi il punto
Noto soltanto al destino
Se credi - puoi rimanere
Non chiedermi la disponibilità

Sarebbe una gioia epica


Asia

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