giovedì 14 ottobre 2010

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Mi chiedo se tutto è rimasto così
Come l’ho lasciato io qualche tempo fa
Lo ricordo come fosse ieri
Difficile dimenticare le gole
Dove quest’amore si assediava
Dove stanco - si aggira ancora
Dove per la prima volta ha sentito freddo
Un inverno - di qualche tempo fa

Affascinata e immobile
Come davanti a un quadro di Renoir
Assolutamente muta
Provo un gradevolissimo piacere
Mentre ammiro la tua Valle
Quasi a renderla reale
Qui - dentro le quattro facciate della mia porziuncola

Ci si allontana sempre con delle promesse solenni
Dando rilievo al pensiero

"Tu non avrai mai fine
Sarò con te per i restanti giorni
Tu sei speciale – davvero
Non ti dimenticherò - Promesso
Tu - sempre più importante in questa vita"

Deliziosa cortesia
Allettante menzogna
Scritte da mani vellutate
Mentre io vivo il disagio
Colpita nel pensiero profondo
Fragile - mi allontano a forza
Prudente a non voltarmi indietro
Accorta a non proseguire il viaggio
Abile a rimuovere l’icona

Perché nessuno possa dire del suo
Poiché nessuno conosce questi frammenti di poesia
Né è consentito loro di aprire bocca
A quale titolo?
Esiste un codice comportamentale
A ognuno fa fede il proprio
Ed è difficile dividere la sofferenza
Intraprendere quella conversazione
Misura - riservatezza - lettore

Troppo insincera la sorte
Nonostante i buoni propositi della notte
L’irreale luogo consapevole di quell’intimità
Allontano la voce - meglio tornare al motivo
Alla disoccupazione
Al misero bilancio

Migliore sarebbe la cosa giusta
Mi chiedo qual è?
Forse si cela in quel riflesso
O più probabilmente negli spazi condivisi
Collegati alla dea Ramnunte
Rintanata nelle acque “dell’incantevole fonte”



Asia

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