Milioni d’occhi osservano il tricolore
E ognuno di loro - vuole per sé un ricordo
Dolore
Sdegno
Sconforto - Vivono all’unisono
Non è retorica - non è il momento
Né interromperò la muta veglia
Piango in silenzio
Come le foglie
Caduti anzitempo in quest’autunno inoltrato
La natura si accomiata nel suo palpito lieve
Dal sottobosco i ciclamini sbocciano per Voi
Richiamerò alla memoria i diciannove volti
Vi appellerò ancora - tutti diventerete presenti
Ad uno ad uno - enumererò i palpiti
La felicità possibile – sfumata
Fiduciosi
Avete attraversato la vita
Il futuro non Vi ha accolto – futile è la speranza
Anime belle
Piccoli giganti del cielo
“…Tu uomo non hai fine”
Riposerete sul quel prato verde
La Vostra isola non sarà sommersa
Godrete la luce
L’amore non sarà di parte
Delicati pensieri Vi raggiungono stasera
Tra le guglie della città invisibile
Non ho il coraggio dell’addio
Né la forza del perdono
Obbligherò questa volontà alla disciplina – all’ordine
Ricordo: come per alcuni di Voi la vita era appena cominciata
Ragazzi - poco più che ragazzi - ora di tutti noi
Immeritatamente
Padri e mariti generosi - innocenti - benevoli martiri
Nel cuore ognuno di Voi aveva una fede – una preghiera: tornare
Non ho quell’autorità sulla morte
Ora - sareste Lazzaro
Considero il gesto deplorevole
Nel suo governo cieco - assurdo - feroce
Di chi non Vi ha permesso vivere
Nasiriyya 13/11/2008
fm
Nessun commento:
Posta un commento